Si tratta di una sentenza molto attesa dalle tante coppie che in questi anni si sono viste negare la possibilità di avere un figlio grazie alla provetta e sono stati costretti in molti casi di rivolgersi a centri esteri, spendendo somme consistenti e non di rado finendo per restare vittima di truffe e problemi di salute.
L'Italia era stata condannata nel 2012 dalla Corte europea dei diritti dell'uomo per violazione dei diritti dei cittadini in relazione ai divieti ingiustificati, ma nulla da allora è cambiato. Il Parlamento, la politica sono da anni incapaci di approvare norme adeguate ad uno stato moderno, laico, aperto e rispettoso delle persone. Un immobilismo che suona tanto da restaurazione, da stato padrone, da politica fortemente condizionata dalle pressioni della Chiesa e dalla paura politica di perdere consensi e simpatie sul fronte cattolico più integralista.
Ora non ci sono finalmente più alibi: la politica nazionale sarà obbligata a discutere e approvare una normativa in linea con i principi di libertà e rispetto del cittadino, così come richiesto dall'Europa. Ponendo fine alle inutili sofferenze di tante coppie, nonché all'odiosa sperequazione: soltanto i più abbienti, infatti, potevano ricorrere all'eterologa affrontando costosi viaggi all'estero - principalmente in Spagna - per sottoporsi alla fecondazione assistita. Meglio tardi che mai.
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