Gianluca Amadori
SANA E ROBUSTA COSTITUZIONE di
Gianluca Amadori

Corte europea dei diritti dell’uomo: troppe violazioni, Italia condannata

Sabato 16 Aprile 2022

Nel corso del 2021 l’Italia è stata destinataria di 39 sentenze pronunciate dalla Corte europea dei diritti dell'uomo (Cedu), delle quali 33 si sono concluse con l'accertamento di almeno una violazione della Convenzione europea: più del doppio rispetto alle 14 condanne inflitte nel 2020.

Il dato emerge dalla relazione sull'attività svolta lo scorso anno dalla Cedu. Il numero più alto di condanne subite dall’Italia riguarda l’articolo 2 sul diritto alla vita, seguito dall’articolo 6 sull’equo processo. Peggio di tutti ha fatto la Russia con 219 condanne, l’Ucraina con 194, la Romania e la Turchia con 76, la Repubblica di Moldova con 48.

Complessivamente sono stati 36.092 i ricorsi sui quali la Corte europea dei diritti dell’uomo si è pronunciata nel 2021, con una diminuzione dell’8% rispetto all’anno precedente. Ben il 76% dei ricorsi è stato dichiarato inammissibile e solo il 9% è arrivato a sentenza. Complessivamente le sentenze pronunciate dalla Corte europea dei diritti dell’uomo nel 2021 sono state 1.105 a fronte delle 871 del 2020. 

I ricorsi pendenti, e dunque in attesa di  sentenza, sono aumentati del 13%: 70.150 rispetto ai 62 mila del 2020. Ben il 70% dei ricorsi riguarda la Federazione Russa (+24% rispetto all’anno precedente), la Turchia (+ 30%), l’Ucraina (+9%) e la Romania (con una diminuzione del 24%). Segue l’Italia con ben 3.646 casi pendenti, un numero che fa riflettere e preoccupa se raffrontato a quello relativo ad altri Paesi Ue che si trovano ben al di sotto: la Francia ha solo 660 ricorsi pendenti, la Germania 168, la Spagna 136. Nel corso del 2021 sono aumentati anche i ricorsi contro l’Italia: 1.610 contro i 1.497 del 2020.

Alla Corte Europea dei Diritti dell'Uomo, che ha sede a Strasburgo, possono ricorre le persone, fisiche e giuridiche, che credono di aver subito una violazione dei propri diritti fondamentali previsti dalla Convenzione Europea dei Diritti dell'Uomo. Tra questi figurano, ad esempio,  il diritto alla vita; il diritto ad un processo equo in materia civile e penale; il diritto al rispetto della propria vita privata e familiare; la libertà di espressione; la libertà di pensiero, coscienza e religione; il diritto a disporre di un ricorso effettivo; il diritto al rispetto dei propri beni; il diritto di votare e di presentarsi come candidati.

In 50 anni la Corte ha emesso di più di 10 mila sentenze che, essendo vincolanti per i Paesi interessati, hanno via via portato i governi a modificare la propria legislazione e la prassi amministrativa in diversi ambiti, aiutando a consolidare lo stato di diritto e la democrazia in Europa. Un dato è però preoccupante: ben il 43% delle principali sentenze non ha avuto applicazione.

IL TESTO DELLA CONVENZIONE EUROPEA
https://unipd-centrodirittiumani.it/it/strumenti_internazionali/Convenzione-europea-per-la-salvaguardia-dei-diritti-umani-e-delle-liberta-fondamentali-1950/90

http://www.marinacastellaneta.it/blog/pubblicato-il-rapporto-annuale-sullattivita-della-corte-europea-dei-diritti-delluomo.html
 

Ultimo aggiornamento: 17:49 © RIPRODUZIONE RISERVATA