Gianluca Amadori
SANA E ROBUSTA COSTITUZIONE di
Gianluca Amadori

Abolire ogni tipo di controllo, il sogno dei governanti

Martedì 30 Maggio 2023

Il copione è di quelli già visti: i rilievi del controllore danno fastidio? Si eliminano i controlli, dopo aver iniziato una campagna di delegittimazione di chi per legge ha il compito di controllare.

Gli attacchi alla Corte dei conti partiti recentemente dalle fila del Governo a seguito di una relazione che evidenza ritardi e inefficienze nella gestione dei fondi del Pnrr, appartengono ad una consuetudine della politica italiana: invece di fare tesoro delle critiche (che peraltro non hanno alcuna conseguenza pratica di alcun tipo, se non di immagine quando dei rilievi viene data notizia) i governanti insorgono addebitando al controllore la colpa della mancata attuazione di programmi e progetti. Come se inefficienze e ritardi potessero essere addebitati a chi ha per legge il compito di evidenziarli e non a chi dovrebbe fare progetti e attuarli. Conferma, se necessario, della incapacità di chi sta al governo.

Da anni la Corte dei conti è nel mirino e, progressivamente, i vari governi che si sono succeduti, hanno varato riforme finalizzate a ridurre da un lato i controlli - preventivi e successivi - sugli atti amministrativi; dall'altro per limitare al minimo la possibilità di intervento giurisdizionale, quello finalizzato al recupero di almeno una parte del danno erariale, ovvero degli sprechi del denaro pubblico provocati da amministratori incapaci o, peggio ancora ladri.

L'ultimo intervento in ordine di tempo quello varato nel 2020, in periodo di pandemia Covid, che ha ristretto ulteriormente il campo d'azione delle procure erariali, limitandolo quasi esclusivamente agli episodi dolosi attraverso l'eliminazione quasi totale di quelli per colpa grave (con l'esclusione della fattispecie per omissione).

La motivazione è sempre la stessa: non disturbate il manovratore. All'insegna di una non meglio efficienza, chi governa o amministra la cosa pubblica dovrebbe poter agire indisturbato. Stessa ragione che ispira il progetto di abolizione del reato di abuso d'ufficio e di riforma di altre ipotesi di reato finalizzate a punire il pubblico ufficiale infedele.

Ma efficienza non significa realizzare progetti e lavori ad ogni costo in mancanza di controlli, sprecando fiumi di denaro e garantendo l'impunità a politici, dirigenti e funzionari. La strada dell'efficienza dovrebbe essere un'altra: premiare chi gestisce oculatamente le risorse pubbliche e prevedere e applicare adeguate sanzioni per chi provoca danni alle casse pubbliche. E' chiedere troppo?

Ultimo aggiornamento: 01-06-2023 19:19 © RIPRODUZIONE RISERVATA