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"Coviddi", perché la popolarità della signora Angela è un problema

Martedì 15 Settembre 2020 di Andrea Andrei
Sono giorni che mi interrogo su cosa ci sia di strano o di sbagliato nel fatto che la signora Angela Chianello, conosciuta ormai ai più come Angela da Mondello, abbia nel giro di una settimana acquisito una popolarità social decisamente fuori dal comune. Parliamo di 180 mila follower in una settimana, numeri da far invidia a personaggi pubblici di lungo corso. Perché qualcosa di sbagliato dovrà pur esserci, mi dico, nel fatto che una persona intervistata per caso in spiaggia che afferma in dialetto siciliano che «Non ce n'è Coviddi» diventi improvvisamente un fenomeno di cui tutti parlano, alcuni con simpatia e altri con orrore.

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Eppure niente, per quanto mi sforzassi non riuscivo a trovare ragioni per cui questo, di fenomeno, debba essere più strano di mille altri nati più o meno allo stesso modo. Penso ad esempio, per restare a Roma, alle Calippe, quelle del «Calippo e la bira». Sarà per il fatto che la signora Angela ha parlato del Covid in maniera leggera? Mah, di fatto lei non ha negato l'esistenza del virus come in centinaia hanno fatto in piazza. Poi, l'illuminazione. Il problema è la legittimazione. Il problema è che il meccanismo che regola i social network ci spinge a interrogarci su questioni che altrimenti non si sarebbero mai poste e che comunque avremmo ignorato. Il problema è che tutto questo non ha nulla di normale. Eppure ora lo è.

andrea.andrei@ilmessaggero.it Ultimo aggiornamento: 11:41 © RIPRODUZIONE RISERVATA