Alessandra Graziottin
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Alessandra Graziottin

Alessandra Graziottin: «Vita da single? Gestirla bene è una sfida e un'opportunità»

lunedì 9 giugno 2025 di Alessandra Graziottin
Alessandra Graziottin: «Vita da single? Gestirla bene è una sfida e un'opportunità»

Negli Stati Uniti un terzo della popolazione è single. A Berlino i single superano il 50%. In Italia lo scenario è variegato: la famiglia regge di più nelle aree meno urbanizzate e al sud, mentre i single sono in crescita esponenziale nelle città metropolitane. Le famiglie unipersonali sono più numerose nel Nord-Ovest e nell'Italia centrale, dove costituiscono rispettivamente il 35,2% e il 35% della popolazione. Al Sud, invece, la percentuale scende al 29,9%. La maggior parte dei single ha più di 35 anni, e circa il 55% ne ha più di 50. Molti sono single di "ritorno": persone separate, divorziate o vedove che, pur desiderandolo, faticano a rifarsi una vita di coppia.
Vediamo l'orizzonte femminile. In passato la persona che rimaneva single fin da giovane, la "zitella", era considerata una figura incompiuta, per la non realizzazione del supremo compito di procreare e continuare la famiglia o la dinastia, per millenni l'unico vero destino femminile. La nostra lingua è in questo senso emblematica: l'unica fase della vita in cui la donna era in "stato interessante" era appunto la gravidanza. Dopodiché pazienza se lei moriva di parto: bastava che il bimbo, l'erede della vita, fosse vivo. Un'altra donna giovane avrebbe preso il posto della defunta.

 

 

L'analisi

Le acque profonde dell'inconscio mostrano il persistere di questa visione: basta osservare il business miliardario sulla procreazione medicalmente assistita, e la persistente negligenza di attenzione e cura (con qualche luminosa eccezione) per le donne dopo il parto. La contraccezione femminile, rivoluzionaria opportunità culminata con la pillola contraccettiva messa a punto da Gregory Pinkus e commercializzata nel 1960 negli USA, e nel 1961 in Europa, è stata la prima possibilità che la donna ha avuto in oltre duecentomila anni di storia di poter scegliere finalmente in prima persona se, quando e con chi diventare madre. Solo una minoranza di donne utilizza poi questa opzione, ma questa opportunità ha segnato il grande passaggio alla possibilità di scegliere un destino non procreativo, pur avendo una sessualità attiva. Opzione prima impossibile, perché avere rapporti non protetti implicava ipso facto la possibilità di restare incinta, con tutta la stigmatizzazione e l'aggressività sociale che questo comportava. La diffusione dell'istruzione alle donne è stata l'altro strumento di emancipazione e di scelta del proprio destino. La possibilità di autorealizzazione, di soddisfazione e di gratificazione è tanto maggiore quanto più la cultura è elevata e illuminata da altri talenti. Un numero crescente di donne può oggi accedere a professioni variamente gratificanti, ottenere l'indipendenza economica e assaporare la possibilità di scegliere se vivere in coppia o diventare madri. Lascia perplessi e inquieti il vedere lo spreco di possibilità di realizzazione in molte giovani donne, spreco massimo quanto più basso è il livello sociale e culturale della famiglia di origine. Studio e cultura non sono più percepiti come strumento principe di emancipazione, di scelta, di opportunità di scrivere il proprio destino. La sessualizzazione precoce, il comportarsi, truccarsi e vestirsi a dodici anni come a venti, con una disinvoltura sessuale prematura e rischiosa, polarizza le energie vitali sulla seduzione e sui like, distogliendo da un più costruttivo percorso di crescita, di espressione, di realizzazione e di vera indipendenza personale.

 

Gli aspetti

Quali sono oggi i lati luminosi della scelta di essere single, se le opportunità di avere un/una partner non sono soddisfacenti? Una sostanziale, luminosissima libertà di vita, quanto più la salute curata con ottimi stili di vita e una buona realizzazione professionale consentono di avere una vita intensa di progetti, di relazioni e di soddisfazioni, ancor più se serena sul fronte economico. Resta una vita qualitativamente pregevole tutte le volte in cui la donna ha raggiunto, spesso con notevole impegno, una solida serenità interiore: capace di abitare la propria vita con energia e gusto, con interessi culturali, con un buon impegno nel lavoro, nel volontariato, nell'arte e nella cultura.
Il lato oscuro comprende un maggior rischio di solitudine obiettiva, soprattutto per chi ha meno strumenti culturali ed economici. Maggiori restrizioni, perché la vita da single costa molto di più rispetto alla vita in coppia. Maggiori inquietudini in caso di malattia. Stili di vita sani, una buona vita di relazione e interessi culturali vivaci possono portare energia e luce. Di fatto, lo stato di single ha colori chiari, se scelto, e scuri, o scurissimi, se subìto. Abitare bene la propria vita di single è una sfida e un'opportunità: anche di inattesi momenti di felicità. E' bello provarci con entusiasmo e curiosità.
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Ultimo aggiornamento: 11-06-2025 09:36 © RIPRODUZIONE RISERVATA