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Parioli e altrove: bimbe travestite da donne, orchi travestiti da uomini

Sabato 9 Novembre 2013
Questa è una storia di bimbe invecchiate all’improvviso,  per un sortilegio maligno e ciarlatano. Bimbe innocenti e buone come tutti i bimbi, anche se si travestono da bimbe colpevoli e cattive. O meglio: “le” travestono. C’è chi manipola i loro riflessi e i loro sogni.  C’è chi manipola la loro immagine per tacitarsi la coscienza, che tanto son solo puttanelle, trappole per maschi, che vergogna, che orrore, ai tempi miei...C’è chi  -non pochi- le lusinga, per manipolare i loro corpi acerbi come giocattoli di carne, ninnoli sessuali. Ecco perché questa, in realtà, è una storia di adulti.  Di adulti colpevoli e di cattivi adulti (loro sì), travestiti da adulti responsabili, irreprensibili, “normali”.Di genitori disattenti e di orchi vigilissimi. E’ una storia che si replica da anni, in molti luoghi, reali o virtuali, dove una domanda adulta ripugnante, consapevole, alimenta un’offerta adolescenziale o infantile inconsapevole, sventata. Quei luoghi son da tempo sotto gli occhi degli educatori, attorno e accanto a loro. Sono stati indicati, illustrati, segnalati mille volte: Save the Children, Telefono Azzurro, Ecpat, gli psicoterapeuti dei bimbi e dei ragazzi, le società di ginecologia e di pediatria..Il Messaggero per primo, -scusate la rivendicazione di testata-, quasi nove anni fa.  Erano lì, riconoscibili, nelle risposte che davano ai sondaggi. Erano a sceneggiare quel pensiero quasi unico come li abbiamo tante volte raccontati: sul web, nelle disco pomeridiane, nelle scuole... anche se coloro che avrebbero dovuto visualizzarli hanno rimosso, hanno sviato lo sguardo in altre direzioni. Questa, perciò, è una storia in cui tutto si tiene, perché ciascun adulto ha un ruolo sinergico e complementare rispetto a tutti gli altri. Adulti indifferenti, sordi, ciechi, sciatti, assenti, anaffettivi.  Adulti mediocri, cattivi esempi, pessimi maestri. Adulti che fanno politica senza sapere o voler prendersi cura. Adulti stregoni di fantasie infantili, per cupidigia di mercato, senza remore. Adulti sfruttatori, per cupudigia di danaro. Adulti predatori per cupidigia sessuale torbida, oscura, inconfessabile. Potremmo dire che ciascuno di quegli adulti ha una parte in commedia, se questa non fosse una tragedia. Di certo, nel passaggio tra il primo ruolo e l’ultimo, tra l’omissione formativa e la spregevole caccia alla bambolina erotica da consumare,  la trama diventa circolare. Intrappola  bimbe e quasi bimbe, nel loro pensiero e nelle loro azioni, senza che queste neppure se ne accorgano. Le strangola. Le soffoca. Non hanno scampo. Questa è la storia delle ragazzine dei Parioli, che erano bimbe un paio di anni fa, e poi  sono diventate un po’ più grandi, si sono camuffate da donne come a Carnevale, senza crescere. E’ la storia di alcune quasi bimbe, e di chissà quante altre ancora  (con o senza  quasi), che alcuni adulti hanno avvelenato sin da piccolissime, con un intruglio tossico di istruzioni, suggerimenti, informazioni  riguardo alla scala dei valori e delle priorità. Le scarpe, le borse, gli abiti griffati, io voglio tutto, sennò non valgo niente. Io valgo solo se posso consumare, non lo hanno detto sempre (o fatto capire) ovunque, persino a casa mia? E vale il mio corpo sul mercato: è una funzione della vista e del piacere di chi guarda, di chi compra, non lo hanno detto sempre (o fatto capire) ovunque, persino alla tv? E poi, ragazzi, si sa che life is now. "Futuro" che vuol dire, dove sta? Così lo schermo passivo si è trasformato in schermo attivo, e poi quello che hai visto fare puoi farlo pure tu, e  poi tutti quanti a galleggiare da soli nello spazio, nativi e native digitali, a educarsi tra loro alla sessualità, riformulando le istruzioni in proprio, con l'immaturità dei loro anni, senza mediazioni. E poi sempre più oltre l’asticella del pudore, dei sentimenti, del rischio, dei freni inibitori, vediamo chi si espone e chi guarda più degli altri,  vediamo chi vende e chi compra di più....  Senza capire, senza misurare il male che farà. Cosa ne possono sapere, tutte e tutti loro? E allora giochiamo.  Giochiamo con le istruzioni che hanno scritto i grandi. Giochiamo a fare i grandi, che sono così. Giochiamo con gli strumenti che i grandi ci hanno messo in mano, stavolta senza darci le istruzioni. Giochiamo ai giochi che i grandi non conoscono. Giochiamo al sexting, giochiamo al fast sex, giochiamo con gli smartphone e i Pc, giochiamo dietro la porta chiusa di una cameretta, che tanto mamma e papà sono distanti milioni di anni luce, di anni byte. Usiamo i social, facciamo i gruppi osceni su Istagram o su what’s app, andiamo sul sito dove ti insegnano a diventare web cam girl, dice che “puoi guadagnare fino a 2.000 euro al mese”,  ti puoi fidare, lo ha scritto qualche grande, puoi prendere di più di quanto prendono quegli sfigati di mamma e di papà. E poi trasferiamoci sui siti in cui si incrociano l’offerta e la domanda, non c’è che l’imbarazzo della scelta, alcuni grandi li hanno messi lì per te. E poi, e poi, e poi…  passare dal gioco virtuale al gioco reale che ci vuole? Passare dai coetanei agli adulti che differenza fa? Chi vuoi che se ne accorga, a casa mia? No che non se ne accorgono, mamma e  papà, distratti come sono, anche se in fondo sarebbe bastato sollevare un po' lo sguardo, o digitare. Ed altri, invece, sì. Da molto tempo, guardando e digitando, se ne sono accorti. Per anni, acquattati negli anfratti della Rete, son stati lì a studiare i bimbi e i quasi bimbi, son stati lì a conoscerli meglio di noi. Si sono moltiplicati come un esercito di ratti pronti ad uscire in massa dalle fogne, per predare. Son sempre di più. Hanno qualunque età, dai 30 in su. Sono irriconoscibili, socialmente inappuntabili. Padri di famiglia. Molti non hanno patologie psichiatriche: solo patologie dell’anima, del cuore. Cercano trasgressioni  estreme per infrangere l'apatia della mediocrità; vogliono vigliaccamente risarcirsi su un soggetto debole della frustrazione di aver perso il dominio su una figura femminile emancipata. Fanno schizzare alle stelle il business dei siti pedopornografici, secondo ormai solo al narcotraffico.  Poi passano al ricatto. Poi passano all’azione. La bimba virtuale filippina di “Terre des hommes”  ha attratto 20.000 ratti in pochi giorni. Chissà quanti altri ancora ne hanno attratti le bimbe o quasi bimbe che vivono tra le pareti delle nostre case, condividendo con noi un tetto e poco più. Chissà in quante di loro, come le ragazzine dei Parioli, son state reclutate dai nuovi papponi digitali per essere lanciate sul mercato, affare da leccarsi i baffi, con la formidabile domanda che ora c’è.  La stessa domanda di chi parte ogni anno verso i Paesi della povertà per fare turismo sessuale con bimbe e ragazzine (e gli italiani tra i primi nella classifica della vergogna), comprate per due lire, a volte dalle mani dei loro stessi genitori.  La stessa domanda di chi va a comprarsele nelle periferie delle città,  una di quelle che basta guardarla negli occhi, per contarle gli anni. E’ adesso l’offerta si è diversificata a beneficio della qualità. Belle italianissime freschissime slanciate méchate piastrate griffate palestrate;.la pelle morbida, profumo di bimba, mescolato alle essenze di marca, da stordire. Miniature di femmine. Ingenue e ambigue, tenere e sfrontate, oscene e inconsapevoli. Son quelle che parlano si vestono si muovono come tua figlia, come le sue amiche, come la fidanzata di tuo figlio, come le figlie di certi amici tuoi. Scimmiottano le veline, o Ruby, o le Olgettine, e le altre che hanno visto alla tv.  Costano un po’ di più, ma che ti frega. Vale la pena. Vuoi  mettere? E poi sono simmetriche. Hanno una doppia vita, come te. Caricature di femmine. Non sei una caricatura di maschio pure tu? Bimbe travestite da donne. Non sei  travestito da uomo pure tu? Ultimo aggiornamento: 02:10 © RIPRODUZIONE RISERVATA