MONDO OVALE di

La riuscita dell'operazione recupero di Bergamirco  a Rovigo e la  capacità del rugby di farsi del male

Martedì 5 Agosto 2014
Il rugby italiano purtroppo sa farsi del male anche quando porta a termine operazioni  importanti e lusinghiere, come il recupero dal grave infortunio di Mirco Bergamasco. L’anno scorso rifiutato da tutti nell’alto livello e senza una prospettive di riconquistare la maglia azzurra, a cui legittimamente ambiva. Oggi a Parma alle Zebre con la chance di farlo. Scommettiamo che stavolta, a differenza di quando era in Eccellenza a Rovigo, ci riuscirà? Proprio Rovigo, in particolare il suo presidente, è l’unica società che la scorsa estate ha creduto nel recupero di Bergamirco. Da sola, perchè dalla Fir non sono venuti aiuti, intese o percorsi concordati, pur essendo il giocatore di interesse azzurro, con 89 caps e un ginocchio immolato alla causa della Nazionale. Salvo ora, a recupero avvenuto, prenderselo alle proprie condizioni (economiche) e reinserirlo nel giro. Rovigo ha investito su Mirco circa 100 mila euro (40 d’ingaggio, 20 di premi, 40 di auto, casa, tassa e altre spese). Non proprio noccioline per il povero campionato d’Eccellenza.   Ne ha avuto in cambio una stella da spendere presso gli sponsor, i tifosi e un giocatore che doveva trascinare la squadra all’agognato (e ancora fallito) scudetto. Poi ha deciso di non confermarlo (il contratto era annuale), ritenendo l’effetto Bergamirco concluso, trovandosi coinvolto nelle polemiche sollevate dal giocatore per il trattamento ricevuto, la messa in dubbio della sua professionalità e altro. Tutto legittimo, visto che è stato proprio "Il Gazzettino" a dare voce con rilievo allo sfogo giocatore, ma opinabile. Mirco ha detto di non voler sputare sul piatto dove ha mangiato, ma la sensazione è stata proprio questa. Dell’importanza e della riuscita dell’operazione recupero nessuno si è più ricordato. Nemmeno il giocatore. Continuiamo così, direbbe Nanni Moretti, facciamoci del male. (Ivan Malfatto) Ultimo aggiornamento: 11:27 © RIPRODUZIONE RISERVATA