MONDO OVALE di

Il Benetton ha più fame e potrà contare su una nuova mistica della mischia

Venerdì 2 Gennaio 2015
Il derby sembra aver galvanizzato il Benetton. La prima vittoria stagionale a Parma fa sperare in una svolta a Monigo. Forse Treviso sta ridiventando squadra. Magari non all’altezza di quella delle precedenti stagioni, ma pur sempre squadra. Bastava guardare lo sguardo feroce e complice delle seconde linee biancoverdi Pavanello e Van Zyl per rendersene conto. E la loro voglia di giocare. Le percussioni furiose di Pavanello, la prontezza nel mettere a diposizione la palla una volta a terra, la sicurezza del sudafricano nell’orchestrare le touche: garanzia di forza mentale e di esperienza. Certo l’età della coppia di tante battaglie in Europa non è più verde. Ma se verranno sorretti dalla condizione fisica e non saranno costretti a spremersi troppo, potranno essere molto importanti nel ridare un’anima al Benetton. EFFETTO BAJADITA. Il primo successo stagionale dei Leoni è coinciso con il ritorno degli avanti. Nel secondo tempo la spinta del maul si è fatta sentire, ha conquistato addirittura la punizione chiave. La mischia ordinata ha tenuto. Si è parlato molto dell’arrivo di Manuel Ferrari come preparatore della mischia. Il santone argentino sa il fatto suo, non c’è dubbio. E’ il tipo di allenatore capace di dare valore aggiunto a un reparto con i suoi sistemi. Da un discreto pacchetto può cavar fuori buoni risultati. Difficilmente eccelsi. Ma può bastare in questa seconda parte di stagione. Tuttavia essendo il suo un lavoro basato sulla tecnica collettiva e una precisa filosofia, sintetizzate nel termine “bajadita”, viena da sorridere pensare che gli effetti si siano visti già a Parma. Ci vuole tempo per lavorare sulla spinta simultanea di tutti gli 8 avanti, su una conquista che non prevede il tallonaggio, sull’interazione tra posizione raccolta, appoggi e spinta delle gambe. La “bajadita” prevede che gli otto avanti si fondano tra loro, attraverso il respiro sincronizzato, per diventare una cosa sola. Stiamo parlando di una forma mistica del gioco degli avanti. Una sorta di yoga del pack. ASTUZIE. Di tutto questo Ferrari ha potuto trasmettere finora pochissimo. E non bisogna aspettarsi grandi cambiamenti neppure nel derby di ritorno sabato a Monigo. Per sono cambiati il modo di allenarsi e la posizione della mischia: piatta e bassa, in grado di esprimere una maggior spinta assiale. Poi potrà aver suggerito qualche astuzia su come neutralizzare il solido pacchetto delle Zebre, come irretirlo, evitare di subire troppa pressione. Questo è quello che è successo a Parma. Ed è stato importante. Ma dominare in mischia ordinata è tutta un’altra storia. PIU’ INTRAPRENDENTE. C’è un misto di intraprendenza, coraggio, bravura e buona sorte nel successo dei trevigiani. E’ la squadra che gioca il rugby più effervescente: sposta la palla più lontano dai raggruppamenti nella convinzione che giocando distanti dagli avanti gli emiliani siano vulnerabili. Certo il Benetton continua a perdere possessi preziosi in zona di placcaggio e a rischiare rovesciamenti di fronte letali. Ma il suo gioco si è fatto un po’ meno ardito nella gestualità (Seniloli a parte), più rigoroso e tempestivo. Soprattutto è più efficace la difesa. Hayward svetta nei duelli aerei e neutralizza gran parte del gioco tattico al piede delle Zebre, inoltre si propone creativamente nella zona dell’apertura facendo valere con intelligenza il suo passato di bravo numero 10 (anche sé è ritenuto fondamentale come estremo negli equilibri dei Leoni, per me è la miglior e apertura a disposizione di Treviso). Persino gli avanti nella ripresa si riprendono a tratti i diritti dei tempi d’oro. E il mediano di mischia Seniloli, nella sua anarchia di gioco viziata da tanti errori, trova comunque i lampi per far brillare il suo estro, le capacità coordinative, l’elasticità muscolare. Arriva da lui una meta da felino, di intercetto su Leonard, che peserà tantissimo sul match. E pensare che il figiano non sarebbe neppure andato in panchina se l’influenza non avesse placcato nella notte sia Gori che Lucchese. CHE FAME. Derby ancora più interessante quello di sabato prossimo. Zebre sicuramente più aggressive e sveglie, decise a restituire lo sgarbo. Ma il Treviso dalla sua ha la spinta di un momento mentale migliore. Ha più fame, dopo aver mangiato tanta polvere, come ha detto con un linguaggio più colorito Pavanello dopo la partita. Sono cose che nel rugby contano. I Leoni da qui alla fine della stagione affronteranno in casa tutte le squadre della seconda metà della classifica. La stagione potrà davvero assumere un senso diverso. Ma è indispensabile per loro trovare conferme immediate, non precipitare di nuovo nella depressione della sconfitta. (Toni Liviero) Ultimo aggiornamento: 04:13 © RIPRODUZIONE RISERVATA