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Coppe, il giorno dell'ingorgo. Speranze italiane affidate alle Zebre ma serve un'impresa

Venerdì 12 Dicembre 2014
Si inizia il girone di ritorno delle Coppe. Italiane invariabilmente in coda all’Europa che conta. Le uniche speranze di qualificazione vengono dalle Zebre in Challenge.  La franchigia con base a Parma,  giunta al terzo anno di gestione federale e con una struttura, anche di gioco, ormai collaudata, può contare su una solida conquista, frutto dell’ottimo lavoro del tecnico argentino Victor Jimenez come specialista degli avanti. Avendo avuto la fortuna di capitare in un girone abbordabile con Oyonnax e Brive (rispettivamente nona e undicesima del campionato francese) e Gloucester (nona in Premier League) la miglior squadra italiana del momento è attesa da una prova di maturità. Ma deve cercare un primo exploit a Parma contro gli inglesi per poi battere il Brive (già sconfitto in Francia) . Infine giocarsi un probabile spareggio per il secondo posto del girone all’ultimo turno sul terreno dell’Oyonnax. Insomma per sperare di qualificarsi tra le migliori seconde classificate dovrebbe vincerle tutte da qui alla fine e cercare anche il bonus col Brive. E non è detto che basti. Strada complicata, anche a causa della sconfitta al “XXV Aprile” nella prima giornata proprio contro l’Oyonnax. Ma le Zebre hanno il dovere di provarci. Intanto un virtuale punto di bonus va a Jimenez. Visti anche gli esiti delle partite di andata, turno senza speranza di successo per Benetton a Northampton in Champions e per il Rovigo al “Battaglini” contro il Grenoble in Challenge. Il sabato ci riserva invece un ingolfamento da cartellino giallo con le semifinali del Trofeo di Eccellenza, Fiamme Oro-Mogliano e Calvisano e Petrarca ( che si ritrovano dopo la recente sfida al veleno in campionato). Si gioca alle 15, in contemporanea con le Coppe Europe. Già la scelta di chiamare “Trofeo di Eccellenza” la competizione tra le escluse dall’Europa è una cavolata (cartellino rosso) : il pubblico dei non addetti ai lavori non ci capisce una mazza, lo confonde col campionato di Eccellenza. Ma anche per gli appassionati la visibilità è poca, l’appeal scadente. Queste partite assomigliano a delle amichevoli, a doppioni del campionato, depurati di stimoli e passione. Bisogna trovare qualcosa di meglio per le società, gli sponsor e i tifosi. Intanto la concomitanza delle semifinali con le altre partite di coppa è imperdonabile. Un motivo ci sarà di sicuro. Uno dei tanti. In Italia c’è sempre un “non si può “ per giustificare qualunque errore. Anche il più evitabile. Ecco uno dei motivi per cui siamo così indietro nel ranking del rugby. Cominciamo a dire si può, almeno a provare a cercare delle soluzioni. Anche ai dirigenti, un po’ come accade per i giocatori quando qualcosa non va in campo, si dovrebbe chiedere di cambiare atteggiamento. In questo siamo proprio da cucchiaio di legno (Toni Liviero) Ultimo aggiornamento: 13:01 © RIPRODUZIONE RISERVATA