Luciana Boccardi
MODI E MODA di
Luciana Boccardi

Venezia da vivere, non dorme e ovunque la moda riparte

Sabato 29 Maggio 2021 di Luciana Boccardi

Aria di “rinascita”  a Milano dove l’assenza delle sfilate - spettacolo e  di eventi  speciali,    aveva lasciato un lutto pesante. Stampa e ospiti privilegiati - orfani per troppo tempo di eventi  mondani  e incontri vip - possono salutare  il ritorno di Giorgio  Armani che  sarà il primo  a ripresentare  la sua moda “in presenza” (come  era  stato il primo a decidere di chiudere  tutto a inizio di pandemia). Seguono eventi e ripresa di fiere: riaprono  Cosmoprof, Modit, Il Salone  del Mobile  (ridimensionato ma presente), a Firenze,  Pitti  torna in presenza  con le sue rassegne internazionali.  Fuoco alle polveri da Milano dove si annuncia imminente  la moda maschile con sfilate in presenza e incontri ravvicinati come quello in programma   con la Fashion week  nella quale si distingue  Eleventy  con un evento  (accompagnato anche da breakfast) in programma il 19 giugno prossimo.  Venezia torna a occupare un posto importante nella vetrina di moda più credibile con una manifestazione (“MODA VENEZIA FUTURO  “) per la regia di Laura Scarpa e Lorenzo CinonttI  di VENEZIA DA VIVEREi) voluta  da CNA nell’Hotel Sagredo  che l’ha ospitata con la sfilata di prodotti tra sostenibilità e design contemporaneo,  firmati da 35 artigiani e 22 brand veneziani  . Un modo intelligente e diretto per  lanciare il prodotto di molti artigiani nella certezza che il popolo della moda vuole sicuramente un ritorno alla qualità, al merito. Non mancano nel nuovo calendario-moda  le sfilate “ cruises”  , come quella di   Dior che sfilerà all’ombra del Partenone in presenza  di pubblico  “selezionatissimo che porterà ad Atene  il fior fiore della mondanità internazionale”.   Il  fattore  snob  (il famoso  punto  S sul quale si stanno arrovellando i cervelli della pubblicità )   sembra  rivestire ancora grande importanza per l’immaginario spettacolare delle grandi griffes, ma  molti sostengono che  in realtà  oggi rischia di rivelarsi vintage se prendiamo in considerazione nuove formule , forse anche nuovi  stili di vita. Vincerà  chi saprà intuire la nuova via post Covid che non può appagarsi solo dell’idea certamente vincente della “ripartenza”, le “riaperture” , i...ritorni.   Qui più che guardare indietro  bisogna saper guardare avanti.   Veniamo da una moda che faceva fatica a imporre nuovi look e per vincere aveva puntato sullo stupore, sulla protesta anti-establishement affidata allo chiffon, alle paillettes, ma soprattutto al trasgressivo, l’anomalo  legittimato, sugli spot con baci rubati tra donne o tra uomini (che stanno costando ahimè sanzioni  pesanti per Dolce & Gabbana in Russia dove  il  suo spot  gender  è  severamente  sanzonato).  La moda di domani vorrà ancora tutto questo?   Non  basta la gioia della ripartenza: ora  è necessario   capire dove si vuole arrivare e con che treno, aereo o razzo interplanetario alla  divulgazione di un prodotto, di un’0idea, di una proposta.      Non dimentichiamo gli sforzi disperati di stilisti e manager in cerca di “novità” per agganciare il   pubblico  prima che scoppiasse il coronavirus. E non dimentichiamo neppure che esistono   oggi fenomeni  nascenti come   le “influenze”:  il mito   miliardario di  Chiara Ferragni,   nuovo  imprenditore influencer,  o la tecnica del consorte Fedez, lanciatissimo nel mondo del business e protagonista di uno dei recenti  urli di protesta  in TV  che ha contribuito a portare al “ribelle”  consistenti adesioni  finanziarie per il suo  budget .   C’è del  metodo -  come direbbe Shakespeare - anche  nel  gridare spettacolarmente genuino  di  Fedez  e  company?

Il mondo della moda sembra  essersi soffermato poco sulle recenti  dimissioni di Angela  Missoni dal ruolo di direttrice creativa  della Maison ,  più attento alla  continuità di sempre   del brand  che  ha provveduto a rimpiazzare  subito  il vuoto  stilistico lasciato da Angela dopo trent’anni e oltre di totale dedizione alla griffe di famiglia. La “stanchezza” dell’instancabile figlia di Ottavio e Rosita   merita  però una lettura più accorta. Angela  forse ha capito che le cose stanno cambiando  davvero , che “ripartire”  è fondamentale me non basta.  E  ha capito anche che nessuno sa davvero dove andremo  a parare  .  Il lavoro del nuovo corso sarà duro e delicatissimo con la caduta certa di alcuni miti e il sorgere di altri orizzonti, forse finora neanche immaginati.  Per continuare a saccheggiare  Shakespeare , diciamo con  Amleto:  “questo è il problema.”

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