Luciana Boccardi
MODI E MODA di
Luciana Boccardi

T-shirt: un tempo maglietta della salute,
oggi è il blasone firmato Giorgio Armani

Domenica 2 Giugno 2019 di Luciana Boccardi
 
Se diamo retta ad Armani è  il corrispondente dell’ abito,  l’  irrinunciabile habit  quale era nell’Ottocento il primo completo maschile, giacca e pantaloni  arrivato senza troppe varianti  sino ai nostri giorni   come pezzo forte  del guardaroba di uomini di ogni età  e dell’intero mondo  occidentale.  L’unico indumento che può stare al passo con …l’eternità  di un look, è lei, la maglietta  (oggi non più solo maschile)  che non conosce mode,  impedimenti o contestazioni , indossabile sotto un pull di maglia ma anche sotto la giacca da passeggio, il parka, il tuxedo, la giacca da smoking   più formale . Con maniche corte o maniche lunghe,  ravvivata da motivi grafici  - quasi sempre significativi  -  può essere sobria, di colore unito, (per  Giorgio Armani  che la usa senza interruzione di tempo , di giorno e forse anche di notte!)  la “maglietta”, con identità  attualizzata  chiamata oggi  T.shirt,  è l’indumento  che ritroviamo ovunque il guardo giri.
T--shirt,  come viene internazionalmente chiamata la maglietta  (fino alla prima metà del Novecento detta maglietta della salute)  deve questo nome alla sua comparazione,   se stesa su un tavolo,  con la lettera T  dell’alfabeto.
Diritta, in colore unito o più spesso ravvivata  da qualche scritta  che la rende messaggera per il mondo più giovane,  oggi ,  indifferentemente per uomini  e donne, è elemento  indispensabile del guardaroba da città, da vacanza, da palestra , da casa, da mare.
Recentemente, a commento del successo ottenuto ancora una volta in Giappone dove si è recato per inaugurare  con una sfilata spettacolare  la sua torre a Ginza,  ovvero  l’ultima delle oltre cento boutique Armani nella terra dei  kimono, lo stilista in blu ( colore scelto da  Armani  per  poter contare su un nero sdrammatizzato ), autodefinendosi  un “T-shirt dipendente”:  ha ribadito la  globalizzazione estetica che la T-shirt  racconta :  “ è  l’Alfa e l’Omega della  moda  che sa trasmettere sensazioni  positive come  la praticità, un senso di nitore,  di pulizia stilistica, può  offrire immagini di semplicità ma anche di  sobrietà, di rifiuto di orpelli vari. E’ un indumento  pieno di sex appeal:  Penso al bel seno di una donna o a un bel torace maschile  che sotto una t.shirt  appaiono scolpiti e desiderabili senza  mai sfiorare cenni di volgarità o di proposta banale”.
Ma come è arrivata la semplice “maglietta ” ad occupare un posto così’ importante anche nella moda più sofisticata?  La leggenda sulle sue origini  ci porta lontano, a bordo di uno dei vascelli del pirata Drake  La sua l’abilità marinara (e piratesca) -  che gli aveva consentito di riempire le stive dei suoi vascelli di diamanti, preziosi  vari, oro, e quant’altro rapinato senza  limiti nei mari   -  unita  alla sua  diplomatica  generosità  neil’ elargire  doni e beni   al  potere inglese - gli avevano consentito di poter contare sulla visita di personaggi della Casa Reale  a bordo dei suoi vascelli.  Grande problema era l’aspetto bestiale del suo equipaggio  vestito dalla tipica canottiera bianca con pantaloni corti   sopra il polpaccio. Sudati, sporchi, ascelle “non rasate!!!”  rivelate dall’assenza di manica, i  galeotti, mariuoli, banditi raccattati nei vari porti  che componevano la ciurma rischiavano di disgustare le eccellenze di casa reale  che lo gratificavano di una visita a bordo e dalle quali Francis Drake si aspettava aiuti e indulgenze. L’idea  - pare  - fu del Nostromo   che suggerì di ricavare da una vecchia vela di bordo  delle maniche  da attaccare alle bretelle della canottiera. E così fu.    Fu una modifica della classica canottiera  sfruttata  nel tempo da manovali e braccianti come divisa di lavoro  estiva o considerata  per il guardaroba intimo come elemento igienico destinato  a proteggere la salute  .  Bisognava attendere la seconda metà del  Novecento per conoscere  l’ascesa irresistibile dell’ex  “maglietta della salute”,  proposta come indumento di moda  dalle più belle firme dell’eleganza con la qualifica di   indumento democratico  che può vestire ricchi e poveri  senza  sottolineare differenze di casta, pagina aperta come messaggero  di  scritte d’attualità, d’amore,  giudizi politici (quelle tanto chiacchierate di Matteo Salvini in campagna elettorale), o come critica sferzante che la comicità di Gene Gnocchi affida alle magliette televisive “Di Martedì” .     
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