MODI E MODA di
Luciana Boccardi
Successo per l'edizione 2018 di Pitti
Taste. A Firenze per mangiarti meglio
Lunedì 19 Marzo 2018
di Luciana Boccardfi
Io foragingo, tu foraginghi, loro forangigano: visto che ormai stiamo per abbandonare la nostra bellissima lingua italiana per usare a proposito o a sproposito termini inglesi, ho cercato di declinare il termine che ha contrassegnato il tema principale della rassegna fiorentina. Foraging: si usa molto per definire una cucina con uso di erbe selvatiche. Andare per erbe nei boschi, nel giardino, lungo i fossi, è diventata un’arte irrinunciabile, un trend, non solo in Italia.
A Firenze il cibo selvatico (pardon, il “taste ring”) è stato presentato in tutte le sue sfaccettature : scelta possibile di alimentazione sostenibile oppure opzione culturale? Si è chiesta Valeria Mosca di Wood'ing-wild food lab raccontando a un pubblico attentissimo fasti e nefasti del mangiar selvatico: il foraging. Risotto di licheni, zuppa di abete, corteccia padellata, salsa di bacche… c’è solo l’imbarazzo della scelta.
La ricetta consigliata come una delle più semplici è una salsa di cinorridi (bacche rosse che troviamo dalla fine di settembre a fine novembre) . Farne una bella scorta, tagliarle a metà, via i semi e eliminazione della peluria (considerata irritante) , cucinare con un dolcificante tipo succo d’uva, miele d’acacia o succo di limone (a seconda della stagione) e frullare il tutto. Non l’ho assaggiata. Importante comunque fare bene attenzione a ciò che si raccoglie: non tutto nel bosco è commestibile! D’altra parte basta pensare ai pericoli della raccolta di funghi compiuta con poche conoscenze scientifiche. Ma , per favore, non chiamiamola più raccolta di funghi: semplicemente “foraging funghesco”.
Molti i momenti di estremo interesse nel corso del programma delle tre giornate fiorentine di “Taste”: sempre lui, Davide Paolini, il gastronauta che tiene viva la fiamma di Pitti Taste - ha presentato nei più diversi capitoli il meglio dell’italian food lifestyle, la rassegna felice ideata da Pitti Immagine che ha concluso a Firenze la sua edizione 2018 con una serie di eventi nella Stazione Leopolda. Per tre giorni , 10, 11 e 12 marzo, Il cibo, il gusto, il piacere dell’alimentazione sana e consapevole hanno tenuto banco raccontando l’arte del cibo, l’illustrazione delle denominazioni di origine territoriale, come Dep, Igp, Stg, proposte come carta d’identità degli alimenti.
Importasntissimo, coraggioso, geniale, il libro presentato a Pitti Taste: Galateo del Terzo Millennio”. La riscoperta della buona educazione applicata alle occasioni di ogni giorno ( e di ogni notte!), alla tavola, alle relazioni, al lavoro, al…talamo, raccomandata nel libro di Fliberto Passananti e Matteo Minà , offre alla nostra società e ai Millennium dal DNA screanzato l’occasione per scoprire come l’educazione sia una scienza esatta , gentile ma anche furba, per raggiungere un modo di vivere accettabile, persino più sereno e positivo.
Infine Pitti Taste ha affrontato con un incontro coordinato da Maddalena Fossati la “cucina felice”. E ora sappiamo…ma…lo sapevamo, esiste.
Ultimo aggiornamento: 19:56 © RIPRODUZIONE RISERVATA