Impossibile non soffermarsi sulla determinazione di Virginie Viard , la stilista parigina che alla morte di Karl Lagerfeld lo ha sostituito come responsabile dell’intero comparto artistico della Maison di rue Cambon, ma che da anni già lo accompagnava come un’ombra nella realizzazione delle collezioni. Con la presentazione dell’ultima collezione Chanel destinata alleprossimne stagioni 2020-2021, la Viard ha rifiutato il mezzo streaming utilizzato da quasi tutti e ha proposto una sfilata vera e propria, con le modelle che si muovevano interpretando un curioso risveglio non di una donna qualunque ma di una donna sofisticata , intensa, come sarebbe piaciuta più a Lagerfeld che a Mademoiselle Coco. Movimenti ponderati, quasi impacciata dalle ombre di un’alba che ritarda e non si sa se vissuta come primo barlume del nuovo giorno o stanchezza al termine di una notte speciale. E’ comunque una donna punk la Chanel 2021: su questo non ci sono dubbi. Chi volesse fare qualche riflessione o smentita basta che si soffermi sulle acconciature, sul taglio dei capelli, sbarazzino, ma anche di più, insolente, attenuato solo da abiti longuette importanti mossi dallo sventolio sbieco di pannelli percorsi da grandi spacchi che liberano le gambe. Donna moderna sotto ogni punto di vista, che calza polacchette tutte lacci in stile ottocentesco con tacchi alti avvolte in cappe e in eco-pellicce coloratissime. Una donna che potremmo incontrare tutti i giorni con un look che racconta Chanel molto più di tante altre collezioni. Di Chanel , di Mademoiselle Coco, questa donna riporta il carattere fiero, la determinazione, la sicurezza che non diventa ostentazione né esibizione. Il modus che in fondo era tanto caro a Lagerfeld e che fa di questa collezione Chanel un esempio di correttezza stilistica notevole.
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Stiano correndo verso la fine dell’estate: settembre non è lontano e in quel mese vedremo riaprirsi il mondo della couture e del pret-à-porter con la ripresa di manifestazioni, proposte, presentazioni tra le quali una pagina importante verrà scritta - come sempre - da Pitti. In settembre, quando anche Dolce & Gabbana sfilerà a Firenze nel quadro di Pitti Immagine, si riapriranno le porte della più importante mostra dedicata alla moda maschile. Con l’edizione del prossimo settembre - ha detto Raffaello Napoleone - Pitti si avvarrà dell’iniziativa che vede nell’avvio di Pitti Connect la possibilità di creare un mercato online in diretta e in differita, per agevolare ordini e conoscenza delle novità. “Sarà un evento diverso, soprattutto in considerazione della chiusura di grandi magazzini americani che erano clienti abituali di Pitti. In luogo dei 1200 marchi presenti a Pitti per ogni edizione - ha ricordato il manager fiorentino - potremo immaginare la presenza di 700- 800 marchi, però sorretta da una organizzazione che intende sfatare ogni perplessità di mercato. Pitti Connect sarà un’ambiziosa nuova piattaforma con ampie informazioni su tutti i marchi che parteciperanno al Salone per creare inediti e significativi livelli di networking per interagire con buyers, giornalisti, espositori.
Pitti Connect avrà 3 livelli di autorizzazione: il primo aperto a tutti; il secondo riservato ad acquirenti e giornalisti regionali; il terzo sarà un’area sicura nella quale con l’autorizzazione degli espositori, si svolgerà un vero markletplace online dove i marchi possono caricare i loro cataloghi, i colori e le dimensioni dei loro prodotti oltre ai listino prezzi, offrendo possibilità di preordine ai retailer e collegamenti a video- chiamate in tempo reale per discutere delle proposte.
Tutto cambiato dunque? Per ora è tutto da verificare ma molti cervelli invitati a contribuire con proposte e giudizi assicurano che forse questo diventerà il domani della moda e della distribuzione in generale.
Ultimo aggiornamento: 13:23 © RIPRODUZIONE RISERVATA
MODI E MODA di
Luciana Boccardi