Luciana Boccardi
MODI E MODA di
Luciana Boccardi

Se la rivoluzione cominciasse dal tuo armadio

Lunedì 18 Maggio 2020 di Luciana Boccardi
Credo che l’apice della crisi che si è abbattuta su tutti noi, sia questo momento che sta affacciandosi con i tentativi di ritorno alla normalità: un ritorno nel quale non tutti credono, necessario per evitare di venire attaccati dal Coronavirus (di ritorno) ma per evitare  di piombare in un baratro di precarietà in tutti i settori del lavoro, quindi della vita. Sapremo tra una quindicina di giorni se davvero c’è possibilità di ripresa, ma per ora -  al di là dei settori più esposti  -  stiamo vivendo una  autentica rivoluzione nel mondo dell’abbigliamento.
Tra i tanti manifesti verbali pronunciati da autorevoli rappresentanti del mondo della moda , il più coraggioso ( e forse il più concreto) resta quello di Giorgio Armani che ha dichiarato di voler riportare in Italia la sua Alta Moda che presenterà a Milano prossimamente. Una dichiarazione che ha dato fiato alle voci di tanti sarti (dai  famosi ai “poco noti”) che credono  da sempre nell’Alta Moda , divenuta una riserva elitaria solo per chi poteva affrontare economicamente la trasferta a Parigi . La scelta di Armani si pone come conferma dell’opportunità di considerare come nuovo mercato  il prodotto più alto, il meglio, il massimo, e il massimo viene sempre da lavorazioni artigianali, accurate, da quell’alta moda che negli ultimi tempi sembrava superata dal pret-à.-porter la cui gestione schizofrenica aveva raggiunto il tetto dell’impossibile  denunciato da molti autorevoli attori del sistema. L’interaproduzione era diventata una sorta di carosello, un  gioco mordi e fuggi,  con collezioni   (le famose cruise)  che dopo pochissimo tempo dalla presentazione ufficiale della moda per la stagione, si proponevano con altre novità. Forse questa formula “usa e getta”, con l’intervallo forzato dovuto alla pandemia da coronavirus sarà definitivamente cancellata. Lo auspica anche un piacevole pamphlet, uscito in questi giorni a cura di Luisa Ciuni e della stlista  Marina Spadafora, dal titolo “La rivoluzione comincia dal tuo armadio” .
Afferma la stilista che con il nuovo assetto di tutta la moda sarà necessario immaginarla in una sorta di  economia circolare. I capi rimasti invenduti ad esempio potranno essere riciclati  magari ad opera di giovani designer  che sapranno renderli un prodotto stimolante e ricercato.  Il recupero di tanta moda rimasta invenduta in questi mesi potrebbe dar vita a una nuova filiera. “Perchè una bella giacca deve morire?”  si interroga Luisa Ciuni immaginando un nuovo umanesimo della moda, una forma di Rinascimento  coinvolgente tutte le  espressioni del nostro favoloso artigianato arti  che prenderà  l’avvio proprio dalla necessità di sopravvivere. Se vale per noi, perché non dobbiamo renderlo possibile a indumenti  reinventati per resistere nel tempo?
Lo shopping di domani - profetizza il piacevole libro edito da Solferino -  “dovrà diventare un atto politico”. Perché non dimentichiamo che, tra paillettes e falpalà,  l’abbigliamento è la seconda voce dell’economia italiana.
  Ultimo aggiornamento: 19-05-2020 15:13 © RIPRODUZIONE RISERVATA