Luciana Boccardi
MODI E MODA di
Luciana Boccardi

PER ORA ...TANTE PAROLE

Mercoledì 3 Giugno 2020 di Luciana Boccardi
Parole, parole,  parole...come nella  famosa canzone, questa  brutta  avventura  del  coronavirus  ha stimolato fantasia e banalità in tanti  abituati a vivere di rendita su un sistema che invece andava guardato a vista, scaduto, difettoso, carente  sotto molti aspetti . Non sto parlando solo della moda , un settore per il quale il sistema in funzione da tempo scricchiolava da tutte le parti.   Ne aveva fatto proclama interessante e coraggioso alla fine del 2019 -  come avemmo già occasione di sottolineare -  lo stilista Jean Paul Gaultier mettendo in scena con la sua ultima sfilata- spettacolo,  prima di dare i suo  addio  (forse non proprio un addio vero!)   alla ribalta della moda, una sorta di funerale che doveva   “seppellire”   quanto di stantio e vecchio continuava a opprimere il settore che sembrava annaspare in cerca di “trovate”  a effetto. Quello che Gaultier   suggeriva, una vera rivoluzione nei modi di produrre, distribuire, presentare, pubblicizzare, vendere ,  si è verificato con l’arrivo del virus che ha azzerato fantasie e velleità, propositi e  convinzioni. Ora  la rivoluzione , anche se   arrivata solo per cause naturali e non gestita,  c’è stata, e anche pesante, e il “sistema moda” (visto che qui ci occupiamo prevalentemente di quel settore)  deve  fare i conti con una ripresa che sarà difficilissima, ma non impossibile.
Su questo fronte, sul quale hanno imperversato in questi  mesi  proclami e progetti, parole e promesse, da parte di stilisti, giornalisti, modelle, imprenditori, è intervenuto in questi   giorni il presidente della Camera Nazionale della Moda Italiana, Carlo Capasa, tracciando quelle che saranno più o meno le nuove regole del gioco che solitamente, in autunno,  ci portava a Parigi per l’alta moda, a Firenze e Milano per l’uomo ,  poi a Parigi, New York, Milano  per il pret-à-porter.
In sintesi,  Capasa sottolinea  la necessità di rendere più agile (e meno costoso)  l’aspetto  teatrale della moda, approvando l’apertura che Pitti ha già annunciato per la moda maschile. La rassegna fiorentina infatti   aprirà i battenti  in forma più contenuta, con meno partecipanti, però con la fermezza che deve accompagnare ogni tentativo di “risalita”. Parigi annuncia l’apertura delle giornate dell’alta moda nel prossimo luglio  solo in forma digitale.  Anche per Milano,  Capasa  punta sulla formula digitale  con la quale verrà proposta dal 14 al 17 luglio la prima Digital Fashion Look.  Un po’ digitale e un po’ spettacolare sembra  sarà invece la settimana del  pret-à.porter  sulla quale proposte e  suggerimenti stanno piovendo sulla bilancia della moda non solo italiana ma internazionale. Tra pochi mesi  toccheremo con  mano  una realtà che forse sta ancora sfuggendo anche ai più attenti  studiosi  del  sistema.  Perché tra tante parole che leggiamo, tante immagini che ci vengono distribuite online, c’è silenzio preoccupante sul fronte dei compratori. E alla fine tutto, ma proprio tutto, dipenderà  dai  buyers, non solo da quelli che frequentano  le presentazioni ,   ma da quelli  che sono  i destinatari  finali del  prodotto,   i clienti dei negozi. Ultimo aggiornamento: 11:53 © RIPRODUZIONE RISERVATA