Luciana Boccardi
MODI E MODA di
Luciana Boccardi

Moda bifronte: c'è chi apre e chi chiude

Domenica 17 Gennaio 2021 di Luciana Boccardi

Moda bifronte:   da una parte lo slancio di creativi che il Covid  non ha bloccato e che continuano  a inventare, a sognare, a  lavorare  sfidando il periodo più brutto che  vita ricordi.  Passerà, torneremo come e meglio di prima: questo il mantra di chi non vuole arrendersi  e  continua incessantemente a proporsi, a stimolare il giudizio, ad assecondare il desidero  di moda,  quella piccola vanità che ci rende umani, sottolineando qualche nostro momento fragile ma non per questo debole. Ne sono testimonianza  palese in assoluto l’inaugurazione proposta  in streaming di Pitti Connect  che ha preso il via  qualche  giorno fa dalla sede di Brunello Cucinelli, a Solomeo, una scelta non casuale per annunciare la prossima apertura di Pitti Uomo,  che  - si vorrebbe -  riproporre dal vivo, con la presenza di espositori  e pubblico negli spazi fiorentini  consueti  della Fortezza da Basso.  Si vorrebbe!   Ma è già qualcosa. Non a caso è stata scelta la sede di Cucinelli, a Solomeo  per la conferenza stampa di una manifestazione  che per ora  è necessariamente incerta nell’esposizione fisica.     Solomeo nel mondo della moda riveste significati che vanno oltre il mercato, oltre le opportunità commerciali, perché è il villaggio che l’imprenditore umbro ha voluto riportare alla bellezza originaria e dove ha inserito l’intera produzione della sua azienda sorretta da quella filosofia di cui abbiamo  tane volte  raccontato, di ispirazione cristiana, una formula di amministrazione e organizzazione che Cucinelli   “si è fatto suggerire  da Sam Francesco”. Ne è nato, pur  tra mille contestazioni, incredulità, sospetti, indulgenze, un modo di  operare (definito capitalismo umanistico) che a Solomeo presenta i suo  bilanci amministrativi, commerciali e umani  in abbondante attivo. Questo il motivo per cui la conferenza di  apertura   Pitti Connect  come anteprima di Pitti Uomo  è stata   insolitamente  proposta da quella sede. Per un affermazione di positività vincente. La moda si muove:  Carlo Pignatelli presenta il look che vestirà un uomo che lo stilista descrive più sobrio ma non più triste. L’uomo del 2021-22 si  vestirà  “per opportunità della vita  civile ma anche per assecondare il suo modo di sentirsi, perché il nostro vestito accompagna le nostre giornate, i nostri incontri, il nostro successo o le nostre inquietudini. “Non  ci si veste a caso  o  per caso”  è lo slogan perla prossima stagione inalberato con orgoglio da una delle più importanti firme della moda maschile, Belvest,    che sta dedicando le ultime ricerche  per i suoi tessuti  ai colori delle  murrine, delle perle  veneziane più preziose.   L’azienda  veneta  , presente a  Pitti fin dal so nascere ,  fu voluta  a metà  del Novecento  dalla  volontà  di Aldo  Nicoletto , dal quale discende la dinastia che   ha visto  prima  in  sua figlia Maria Teresa  ( “manager di fero con  guanti di velluto “ )  la persona che ha raccolto l’eredità bella e difficile di una produzione solo italiana, solo d i lusso e solo di altissima qualità artigianale,  e ora nel passaggio di consegne  al  figlio Riccardo delle  Piazze che ricopre il ruolo di Amministratore Delegato d e che afferma orgogliosamente: “certo che saremo come sempre a  Pitti Uomo.....Covid  permettendo!  “ La moda che si muove c’è:  a   Milano ,  Eleventy   supera  i timori “da virus”   e  propone  un  “ breakfast   di moda” per  tutti  gli operatori  di settore che vogliono conoscere   le  sue ultime novità . Abbiamo parlato di  una moda bifronte:   ne sono interpreti  quelle  Maisons   che ritengono  invece  di     affrontare un periodo di pausa necessario:  Dolce & Gabbana cancella la sfilata programmata per  il  16 gennaio comunicando che “non  si  terrà nemmeno a porte chiuse”.  Bottega Veneta  ha letteralmente azzerato  i suoi  account Instagram,  Facebook e Twitter , per un periodo di raccoglimento ritenuto necessario al divenire creativo dell’azienda. C’è un solo precedente per una decisone come questa: nel  2016,  Saint Laurent aveva ritenuto di sospendersi  per  una stagione dalle comunicazioni dirette. Qualcuno vede in questa scelta  la volontà di valorizzare in assoluto il retail, i negozi fisici, tallonati in questo  momento del successo delle vendite  in digitale. E c’è chi come La Perla rifiuta il battage rumoroso dei social ma non chiude, anzi si propone più creativa che mai reinterpretando per la nuova biancheria intima 2021-22  il colore “sovrano”:  l’irrinunciabile beige.      

Ultimo aggiornamento: 20-01-2021 16:28 © RIPRODUZIONE RISERVATA