Luciana Boccardi
MODI E MODA di
Luciana Boccardi

Michele Miglionico e dodici abiti
rosso passione

Mercoledì 2 Novembre 2016 di Luciana Boccardi
Quando si parla di Alta Moda bisogna sempre precisare che non si tratta di una moda più importante, più preziosa, più “alta”, ma della moda fatta in sartoria che prima della metà del Novecento (quando nacque il pret-à-porter) era l’unica moda. Alta Moda infatti nell’accezione di settore è la moda realizzata dai sarti in atelier ovvero un abito tutto fatto a mano in sartoria e destinato (almeno così dovrebbe essere1 ) a una sola cliente.
Nell’alta moda oggi sono entrati anche stilisti famosi di pret-à-porter attratti dal fascino che la realizzazione di un vestito, unico e irripetibile riserva al suo creatore. Il sarto rispetto allo stilista ha una marcia in più in quanto sa  anche  immaginare, tagliare e cucire un vestito mentre lo “stilista” sa ideare e disegnare ma non lo saprebbe confezionare. Tra i sarti/stilisti molti grandi di ieri e di oggi, da Christian Dior a Saint Laurent, Valentino, Lagerfeld, Sarli, Curiel, Balestra e altri che potremmo elencare ma che rispetto agli stilisti del pret-à porter restano in numero contenuto. Pochissimi gli “eroi” che restano barricati nell’Alta Moda senza cedere alle tentazioni del pret-à-porter  sognando di vivere ogni volta il sogno di un abito da condividere solo in due, il creatore e la cliente.
Tra questi impossibile non citare Michele Miglionico,  un artista del vestito, un talento che non si adegua ma procede libero da  ogni suggestione, nemico dell’ovvio, della banalità, disponibile alla creazione fine a se stessa, sensibile al richiamo di una femminilità imperiosa che nell’elaborazione di un abito sa trasmettere fascino ed eleganza. La donna che indosserà quel vestito si sentirà in onda con una affinità elettiva. E infatti il “sarto delle affinità elettive” questo “ragazzo”  evergreen del Sud che alla fine del Novecento si affacciava con veemenza e sicurezza ,  a volte arroganza, negli spazi delle manifestazioni  romane d’Alta Moda facendosi subito notare per il carattere identitario delle sue creazioni, per un concetto dell’eleganza che appariva anche quando le sue collezioni  si concedevano il lusso di un’audacia tenuta però strettamente sotto controllo sapiente.  Forte la tenacia e la volontà di questo stilista solitario sempre però elitario, schivo e difficile.- Chiamato a gran voce per esibirsi, per ritirare premi e riconoscimenti che si moltiplicano nel tempo nel contesto di rassegne  internazionali dedicate alla moda  dove anche recentemente le sue creazioni hanno ottenuto applausi incondizionati, Miglionico non assume toni  di ostentazione e  resta alfiere di  un’eleganza griffata che non teme la tavolozza più ardita: recentemente lo abbiamo applaudito nella finale di “The look of the year 2016”, AL TEATRO Metropolitan di Catania dove Miglionico ha fatto sfilare la capsule dei   suoi “12 abiti in rosso” chc già  nella notte suggestiva proposta per la moda a fine estate, a Matera,   si erano aggiudicati gli applausi in ovation per bellezza e coraggio cromatico.
“Io la conosco la donna alla quale si rivolge mio look  -   mi aveva dichiarato il lupo solitario della moda intervistato a Matera sotto le stelle dopo il trionfo decretato alla sua collezione . -  E’ una donna cosmopolita,  sofisticata, forte e romantica insieme, e  così donna da non temere il colore della passione sensuale.
E il  3 novembre presenta la sua collezione a Mantova, a Palazzo Te, per “Magazzini Aperti on Tour”.


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