Incontri. La vita è un libro di incontri che la memoria potrebbe anche cancellare quando non resti una foto, il famoso “selfie” che ci ricorda una serata particolare, un’occasione importante, un vestito , una festa in famiglia che sarebbe rimasta nell’oblio. Ci sono gli incontri con le persone che accompagnano in qualche modo il percorso della nostra vita non solo familiare o intima ma quella professionale dove si susseguono volti nuovi, scambi fuggevoli di esperienze. Nella moda gli incontri apparentemente più fuggevoli sono quelli con i fotografi che della moda sono i veri protagonisti senza i quali un abito resterebbe un oggetto di tessuto appeso a una gruccia.
Tra tanti fotografi e fotografe in divenire mi piace soffermarmi su Federica Repetto, che fino ad oggi consideravo una ventata di fanciullezza senza età, un volto dolcissimo e vagamente misterioso, un personaggio che presenta sempre di sé una immagine piacevolmente ingannevole, lieve, a tratti bamboleggiante o silenziosa,: gli occhi che puntano sempre senza tregua in cerca di verità. Federica oggi è altro, affacciata con estrema autorevolezza nel mondo solo apparentemente alla portata di tutti qual è la fotografia. Ci sono milioni di macchine fotografiche , miliardi di clic, ma… pochi “fotografi”, perché la foto vera, non lo scattino, è arte a tutti gli effetti e gli artisti non nascono come i papaveri.
Avevo conosciuto Federica Repetto come giornalista attiva sul fronte della cronaca, della cultura, presente in occasioni di eventi diversi, scrupolosa agente di comunicazione con uffici stampa riuscitissimi, nonché come scrittore, vicina da sempre a Roberta Zanga Camerino con la quale ha diviso tanti momenti di partecipazione - ancora viva la mitica Giuliana che per Federica restò un personaggio iconico, e con la quale ha scritto (a quattro mani) un libro che ripassa la vita di Roberta e Giuliana Camerino, madre e figlia: una storia difficile di comprensione - o del suo contrario - tra madre e figlia che Federica ha realizzato contando anche sul suo ruolo di testimone in quanto amica da sempre ai Roberta.
Il capitolo più recente nella piccola storia di un personaggio intenso nascosto sotto un profilo forzatamente timido sposta di 360 gradi l’asse di giudizio proponendo Federica Repetto fotografa, autore di “ritratti” ( ancora per pochi giorni sono esposti nella suggestiva Scuola dei Laneri a Venezia).
Preceduta da una mini capsule fotografica dedicata a uno studio sul vetro e le sue applicazioni più diverse, non escluse le perle proposte con foto che raccontano la distanza tra noi e il tempo in cui le impiraresse a Venezia erano una costante, la mostra è una galleria di ritratti affidati al caso, in realtà densi di ricerca di presenza importante dell’autore che si considera alla fine (e all’inizio) di un “gioco” , come la Repetto ama definire la sua passione per la fotografia. Un momento invece di assoluta importanza perché presenta già in atto una scelta di campo precisa e definitiva.
Quella ventina di scatti apparentemente casuali esposti nella Scuola dei Laneri è una rivelazione che scopre le carte che Federica Repetto aveva già nel cassetto dei segreti, rivelando una ricerca che sposta l’asse di interesse profondo tra un volto fotografato per coglierne l’essenza e il segreto del segreto che è la chiave di lettura della Repetto. “Cerco l’anima, cerco la verità, sento che il personaggio fotografato teme questa indagine, inconsapevolmente se ne ritrae. La voce degli occhi - dice - è sempre quella della verità. E’ quella che il mio obbiettivo vuole rivelata”.
Lontano il mondo della comunicazione che pure ha dato momenti interessanti nel percorso di vita di questa “ ragazza” matura che vuole crescere percorrendo le vie del silenzio che l’indagine fotografica comporta. “ La verità è nello sguardo” - afferma Federica, puntandoti con i suoi due occhi nerissimi per assicurarsi che hai davvero capito.
Ultimo aggiornamento: 01:48 © RIPRODUZIONE RISERVATA
MODI E MODA di
Luciana Boccardi