Luciana Boccardi
MODI E MODA di
Luciana Boccardi

Gucci sulle note di Beethoven mentre
Dolce & Gabbana sfilerà in ospedale.

Martedì 16 Giugno 2020 di Luciana Boccardi
 
La moda - secondo settore in Italia per importanza sotto il profilo economico --  rappresenta anche un motore sociale di enorme rilievo, un pianeta la  cui presenza - spesso  mascherata da leggerezza e  vacuità-  sa farsi sentire con una forza pari ai livelli di fatturato globale . Case di moda, imprese  produttrici, agenzie di marketing, singoli stilisti, si sono alternati  in questi giorni in una gara di solidarietà e di presenza fattiva  degna del più alto riconoscimento. Non stiamo qui ad elencare  le partecipazioni in denaro offerte dalle firme più  note ma anche da industrie il cui nome non fa parte del bagaglio mediatico che ruota  intorno al caleidoscopio della moda. Aziende venete, italiane, europee, internazionali  hanno offerto somme in denaro o hanno addirittura convertito la loro  produzione   consueta (interrotta per coronavirus)  per  fabbricare mascherine da inviare alla protezione civile. Al di là di questa partecipazione davvero  preziosa, il mondo della moda vive uno dei suoi momenti più scabrosi, non solo per le vicende che  -  al di là del rischio sanitario -  ci colpiscono tutti , chi per  un conto chi per un altro, ma per la necessità di affrontare un dopo che si presenta denso di nubi poco rassicuranti.
La moda on queste ultime stagioni  stava  vivendo una sorta di “agonia positiva”,  nel senso che faceva ì  conti con un clima che già prima del coronavirus  lasciava intuire molte perplessità:  il mondo della moda aveva cambiato linguaggio . Combattuto tra l’assecondare capricci e volubilità stilistiche al suo interno  e l’assurda corsa all’usa e getta che rendeva schizofrenica la produzione intera  manifestava un bisogno di rinnovamento che molti  auspicavano ma che faticava ad imporsi. E questo riguardava non soltanto la produzione sempre più sdoganata da quei  ritmi di sempre che riconoscevano il cambio di stagioni ma incalzata dalla necessità di proporre sempre novità, fino a dover organizzare sfilate - spettacolo  (le sfilate cruise) a pochi giorni quasi dalle Fashion Weeks che non bastavano più a coprire l’esigenza di nuovo ad ogni costo. Le proposte “cruise” destinate praticamente a privilegiare un “pronto” moda per la stagione imminente  hanno rivoluzionato i tempi normali di lavorazione incalzate dalla necessità di tenere testa a un tipo di distribuzione inconsueta , affidata quasi essenzialmente all’impatto mediatico, pronta a volare in rete per bruciarsi  nel giro di qualche settimana. Ora, a causa della pandemia che ha colpito il nostro pianeta,  la moda ha dichiarato un serrate le file e ha annullato i consueti appuntamenti per le sfilate  previste dai calendari della moda.  Dapprima confermata,  nonostante tutto, dal team dirigente di Pitti, la rassegna Pitti Uomo  ha dovuto dichiarare  annullato l’appuntamento di giugno per mancanza di adesioni sufficienti  a giustificare un impegno così’ grande . Ora qualche conferma per le sfilate cruise sta arrivando con le rassicurazioni di Gucci che -  dopo le esternazioni poetico-mistiche-dello stilista Alessandro Michele  -conferma che le presentazioni di moda riprenderanno con un modus del tutto nuovo in due soli momenti nel corso dell’anno  :  colonna sonora con musiche classiche, da Beethoven  in su, look non aggressivi, comportamenti controllati , prudenza.  Eleventy Sample Sale  - nella show room di via Moscova -  ha riservato alla stampa  la presentazione delle sue ultime creazioni (uomo e donna).  I due mitici,  Dolce & Gabbana (rientrati per l’occasione nel  calendario della Camera Nazionale  della Moda Italiana), rassicurano che la loro sfilata sarà presentata nel corso della Fashion Week di ottobre a Milano, in uno spazio aperto, il  cortile dell’Ospedale Humanitas   (un indirizzo che i due stilisti hanno ricordato già  con il versamento di un aiuto economico importante per il coronavirus).  Un precedente encomiabile che , considerate le circostanze  della non del tutto scomparsa pandemia e  l’eco ancora ravvicinata di  lutti registrati soprattutto a Milano , avrebbe qualcosa da obiettare per la scelta di una location discutibile.
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