MODI E MODA di
Luciana Boccardi
Da PITTI UOMO la moda vincente
per il prossimo inverno 2019-20
Venerdì 11 Gennaio 2019
di Luciana Boccardi
Per la moda dell’uomo A/I 2019-2020 serpeggiano le profezie: vincerà per il settore calzature la nuova proposta che insiste su scarpe – zattera, super-vintage sneakers arricchite da accorgimenti come zeppe di gomma a contrasto un po’ più alte rispetto al dèjà vu, lacci avveniristici, colori che sembrano assortiti per dichiarare guerra alla tristezza che si collega solitamente alle atmosfere autunnali e invernali ? Da un campionario eclettico come quello che propone Diadora, passiamo alla quasi classicità di Testoni, con l’accoppiata di calze “parlanti” come quelle che Bresciani ad ogni stagione sforna alimentando una vera e propria letteratura “da gamba”.
A Pitti Uomo , negli stands più significativi – ma anche nelle mille proposte presentate negli indirizzi più imprevedibili di Firenze (non ultimo la tana del profumo personalizzato firmato da Sileno Cheloni, in via S.Niccolò) - abbiamo incontrato l’uomo 2020, interpretato dalle griffes come frutto di studi a carattere socio-psicologico sulla evoluzione della sensibilità maschile legata all’estetica che è poi la moda. A giudicare da statistiche presentate persino con bancarelle appositamente allestite nei corridoi che ospitano le oltre 1200 firme espositrici in Fortezza da Basso, sembra esca vincente un uomo corrispondente a un concetto tradizionale di virilità. Se da una parte ci appare quasi vincente il no-gender di cui Gucci offre costanti proposte, ultima e importante la mostra allestita a Firenze a cura di Maria Luisa Frisa nel Gucci Garden dove sono esposte le varie interpretazioni fino a quelle polemiche - appunto no-gender - senza indicazioni legate all’identità sessuale ritenuta cosa superata, ininfluente, da Alessandro Michele , lo stilista che - sostenendo di aver anticipato e interpretato la figura “maschile” del nostro tempo, portando alla ribalta l’uomo “nuovo”, né uomo nè donna, vestito à point, come una damina . Sull’altro fronte, almeno per ora maggioritario, gli stands più affermati hanno ospitato un uomo ancora tale come la nostra tradizione lo vede – e forse ancora lo vuole. Si concede qualche licenza , è l’antesignano del Gucci-man-girl ma non è neanche l’uomo di Neanderthal. Lo troviamo stupendamente abbigliato da Lardini, da Cruciani (con interventi di look orientaleggiante), dalla mitica Belvest (che mette in collezione pure i gilet antiproiettile), comunque presso i grandi marchi che alla fine dettano legge, interpretato magistralmente da Brunello Cucinelli il cui look vincente che per il 2019-2020 aderisce solo superficialmente alla moda “femminilizzata” non negandone l’attualità ma relegandola al gioco del tessuto “morbidoso”: il velluto a coste, reso più caldo da introduzioni di filato cachemire. E di velluto a coste - assolutamente vincente per la prossima stagione fredda - nella collezione Cucinelli è persino il nuovissimo smoking con revers a contrasto e accompagnamento di gilet.
Ma è il cappello che farà la differenza: nello stand di Doria – oltre alle proposte per il look tradizionale , fanno bella mostra le novità assegnate ai nuovi zaini-cappelliera. Tanto è irrinunciabile un cappello comunque (sia berretto, coppola, classico a goccia, o “Fedora”), che troverà ospitalità necessario nell’apposito spazio-cappelliera dei nuovissimi zaini o nelle borse da viaggio con fondale per “parcheggio” cappello proposti da Doria. “Così’ - spiega l’equipe stilistica della Maison - tanto per non restare con il cappello in mano!”
Ultimo aggiornamento: 18:12 © RIPRODUZIONE RISERVATA