Luciana Boccardi
MODI E MODA di
Luciana Boccardi

CHANEL AL CHATEAU DES DAMES -
ALTAROMA A FEBBRAIO 2021

Lunedì 7 Dicembre 2020 di Luciana Boccardi

E’ di questi  giorni l’annuncio  di Silvi a Venturini Fendi, presidente di AltaRoma, che comunica lo spostamento di date per l’edizione della rassegna romana - previste per il mese di gennaio 2021 -  fissate  invece definitivamente  oggi  per il mese di febbraio 2021, dal 17 al 20.

Con l’occasione AltaRoma ha rinnovato l’intenzione di non farsi travolgere dall’ondata di panico che sembra essersi abbattuta anche sulla moda consentendo  al  Covid   di imporre  decisioni o consensi destabilizzanti   ma inevitabili.  La rassegna romana di moda e di modi della moda,  come si è caratterizzata in queste ultime stagioni, su impegno  della sua presidente Venturini Fendi resta viva e per il prossimo febbraio avremo modo di conoscere progetto e organizzazione.

E’ un fatto che la buona volontà negli organizzatori di eventi della moda c’è e produce una serie di possibilismi utili a non perdere la fiducia. Ma per chi deve organizzare e mettere in pratica  una produzione  o una serie di eventi impegnativi  resta l’interrogativo che sta tormentando  l’intero comparto . 

Che la moda stia registrando un cambiamento epocale è un fatto, forse non ancora del tutto recepito dai guru dello stile  abituati a condurre il gioco con la teoria del boomerang che alla fine portava sempre al risultato immaginato dallo stilista di turno. Le cose sono cambiate e soprattutto sta imponendosi una sorta di annullamento di alcuni principi che sembravano il nuovo vangelo della moda.

Elucubrazioni, teorie estreme inneggianti  alla negazione di sistemi ritenuti obsoleti,  predicate da soloni e maghi della moda promossi nuovi filosofi  (stiamo parlando  forse di Alessandro Michele di Gucci?) , con l’ondata di paura, di disorientamento, con l’obbligo di distanze e annullamento di incontri ridotti a mere proiezioni su schermo stanno assumendo l’ombra di un vintage sociale destinato a cambiare completamente gli obbiettivi. Dove metteremo in futuro certe etichette di superamento di regole e tradizioni che sembravano  aver avuto il sopravvento assoluto nell’immaginario di stilisti- profeti di una nuova società?  L’interrogativo dovrà turbare non poco i santoni dell’innovazione trasgressiva perchè  ogni giorno di  più stiamo verificando l’imporsi di una voglia grande di ritorno alla  difficilissima normalità. Sì, difficile,  e fino ad oggi valorizzata e compresa (pur con ogni  omaggio al nuovo che in uno stilista è sempre doveroso)  solo dall’intuito formidabile di Giorgio Armani che da sempre  ha capito che la moda ha delle esigenze che debbono andare al di là di quelle intellettuali e artistiche di chi la produce. Perché la moda è e resta il linguaggio  dei suoi stessi  destinatari. E’ solo la risposta a richieste di una società o di un’altra: non è il despota che ritiene di poterle sempre imporre. Oggi, l’ ondata disorientante e destabilizzante prodotta dal persistere del Covid e dalla paura che ne consegue sta valorizzando in assoluto un possibile ritorno alla normalità, invocata  anche per l’abito che indossiamo  come  una pausa benefica  invocata.   

Le collezioni che le Maison continuano a produrre mostrandole in web - e per fortuna vendendo in modo  se non ottimale almeno confortante - raccontano percorsi di stile interessanti ma sempre contenuti rispetto a “colpi d’arte”  del passato.  C’è attenzione ritrovata per la qualità dei tessuti che viene pretesa come conditio sine qua non anche per capi destinati all’uso quotidiano e non solo per abiti di grande impegno. Ovviamente non serve - se non per soddisfare l’occhio abituato a Sua Maestà l’Eleganza -  presentare abiti destinati alle grandi feste, agli  eventi clamorosi, a tappeti rossi in questo o quell’indirizzo del mondo: vengono richiesti abiti anche divertenti, interessanti come proposta creativa sartoriale, in tessuti e colori che accompagnino agevolmente le giornate preoccupate e più monotone di un tempo per ognuno di noi.

Torna la voglia del sarto , dell’abito commissionato con un intervento estetico in prima persona, e di conseguenza viene meno l’onor di firma che ha tenuto in piedi, esaltandolo sempre più , il mercato delle griffes. Torna l’antica voglia di ritenersi stilisti del proprio guardaroba? Torna la decisone di abbinare colori secondo il proprio estro? Lo conferma la decisione di un “sarto” per eccellenza, Carlo Pignatelli, che  -  con il patrocinio di Confartigianato - ha dato vita alla campagna FATTOINITALIA  destinata a diffondere l’abilità dei  sarti  e in generale dei nostri artigiani.  La moda comunque continua il suo mandato di supporto alla necessità di continuare a prendersi cura di sé, non confinare la bellezza e i bei modi di vestire in angoli dai quali poi è difficile  uscire:  incurante di esortazioni malinconiche, la Maison Chanel ha presentato ieri, giovedì 3 dicembre, a Chenonceau, nella Maison des Dames, una sfilata piena dell’innegabile spirito d’avventura stilistico di questa griffe  ma anche di una vena di saggezza ritrovata. 

E la barca...va... 

Ultimo aggiornamento: 10:51 © RIPRODUZIONE RISERVATA