Luciana Boccardi
MODI E MODA di
Luciana Boccardi

CALABRIA TOCCATA E FUGA :
LA GRANDE BELLEZZA E IL BLU

Lunedì 30 Agosto 2021 di Luciana Boccardi

Per quanti viaggi avessi fatto nel tempo non avevo mai avuto occasione di visitare la Calabria, una regione ricca di interesse che mi riservavo di conoscere con calma . Invece sono arrivata all’agosto 2021 senza averne occasione. Il caso solo pochi giorni fa mi ha offerto un viaggio di lavoro, brevissimo. Nonostante la mia condizione di viaggiatrice non sia più quella agile di prima, non ho saputo dire di no e sono partita per un tocca e fuga che , mi sono detta, “ è sempre meglio di niente”. Così ho attraversato lo “stivale”e sono arrivata nella zona più a Sud, dove l’aria è sempre dotata di qualche soffio di vento e il caldo soffocante dell’estate risulta più accettabile. Terra di mare, o meglio, terra sul mare che accompagna la costa con una fedeltà assoluta, bagnando una terra che dall’acqua ha sempre tenuto le distanze. “Noi il mare lo guardiamo ma siamo gente di terra” - mi dice Olinda -una signora attivissiima, dai lineamenti forti, la stazza importante, gli occhi intelligenti che mi puntano. Sono le donne calabresi che mi hanno consegnato una serie di letture umane, frammenti brevi del carattere di questa gente che ha le caratteristiche della montagna severa, onnipresente, brulla, friabile ma dura. La Calabria - tutta affacciata sul mare che ne bagna la costa - quel mare quasi lo snobba, presa dalla “sua” terra, coltivata a orti ricchissimi ( divenuta famosa in quella zona anche per le cipolle dette di Tropea, ma insaporite dalla terra sottomonte della vicina Amantea dove mi trovavo). E il mare scorre a lato, accompagna, immenso, blu come in nessun alto sito, profondo , accettato per realtà attuale di opportunità turistica ma non inglobato nella dimensione urbana della gente che preferisce rivolgersi alla terra. Una terra ricchissima, forte, esigente, che in tempi antichi ha offerto con improvvisi anfratti naturali rifugio a chi le chiedeva aiuto, fuggiaschi o brava gente sfortunata , briganti per necessità di sopravvivenza, o cattivi maestri disobbedienti, comunque uomini di una dimensione diversa, unica, fatta di una lealtà (vissuta a modo proprio), di una fermezza (invocata non sempre per fini deputati compressi nel nostro codice di vita) ma oggi dimensione di palese affidabilità, di intelligenza rivolta soprattutto a risolvere il problema della vita, il “contingente”. Li ho conosciuti da vicino questi calabresi baciati da una fortissima identità territoriale, quasi dominati da un senso di storia diversa, che accetta mutamenti , invasioni, dominazioni, appartenenze senza mai perdere di vista la propria irrinunciabile identità, la “persona”. Concetti diversi della generosità, dell’onore, del dovere, della legge. I calabresi che ho conosciuto nella zona di Amantea, per il loro ruolo di appartenenza “borghese”, industriali, imprenditori, insegnanti, studiosi, artisti, agricoltori, artigiani, scienziati, membri del Rotary, mi hanno trasmesso un gioco di forza con la sfida alla bellezza che hanno intorno ma che non li condiziona. Gente certamente diversa, di grande generosità caratteriale, disponibili a dare una mano (ma se fosse necessario anche tagliartela!!!). Gente dura che sa interpretare anche con uno sguardo, con una parola, con una pacca sulla spalla il gioco del rapporto umano esteso senza confini di opportunismi o di opportunità. Ho visto luoghi di bellezza struggente, ho guardato il mare più blu dai tourniquès che portano a Belmonte che spunta in alto sul monte come in una fiaba medievale , e le distese di Marina, e i vicoli antichi di Amantea nella zona vecchia che si arrampica, lontano dal mare, il più possibile lontano da questo nemico-amante che inesorabile la segue lungo una costa che sembrerebbe non dover finire mai ma che se la raggiungi ti accoglie nell’infinito blu del grande mare. Bellissima, dolce ma senza zucchero, questa Calabria che per pochi giorni , toccata e fuga, ho conosciuto, mi resta come una cartolina che ricorda una bellezza paesaggistica staccata da una bellezza vissuta, presente in tanti volti anonimi, battuti dal sole, dal vento, dalla storia.

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