Luciana Boccardi
MODI E MODA di
Luciana Boccardi

Alta Moda viva piu che mai: abita a
Parigi e parla italiano

Venerdì 5 Luglio 2019 di Luciana Boccardi
 
Dal suolo italiano, con riferimento alle rassegne ufficiali, l’alta moda è scomparsa.   Esiste invece , eccome,  a Parigi  dove si è appena conclusa la  tre giorni di Haute Couture  , con destinazione autunno inverno 2019-2010. Una testimonianza che si è risolta in elogio alla creatività italiana.  Ha aperto i giochi Dior con la sfilata che Maria Grazia Chiuri ha dedicato alla riproposta di una moda sen<a tempo che risulta più attuale che mai. Un omaggio a Fortuny , la proposta del peplo greco con la scritta che domanda se si possa parlare di una moda attuale oggi , il revival di una cultura antica più viva che mai ( un gioco che poco tempo fa ci era stato anche proposto  a Milano , volutamente sotto tono mediatico , da una stilista che non ama il chiasso, la grancassa, l’onor di firma, Giuliana Cella  che presentando il suo “delphos” Fortuny  affermava  la modernità di quel “mood”).  Un viaggio nell’intelligenza di un abito, nella cultura del nostro tempo senza alibi  o deviazioni di comodo  possiamo definire  il percorso creativo della Chiuri  che per il suo impegno  stilistico ha ricevuto il riconoscimento della Legion d’Onore nella sede storica della Maison Dior,  in Avenue Montaigne . Un’onorificenza che la stilista italiana   ha accolto con visibile commozione. Prima di lei la Francia ha insignito della Legion d’Onore  stilisti come Giorgio Armani, Valentno Garavani, Ralph Lauren, John Galliano, Albner Elbaz.
Coin questa collezione “dedicata a tutte le donne” - Maria Grazia Chiuri  ha dimostrato ancora una volta che la via coraggiosa e impegnativa scelta tre anni fa per rinvigorire il look che porta la sigla più prestigiosa di Francia  è ancora quella giusta.
Alta Moda significa libertà di crare, licenza di inventarsi un vestito come un elemento a sé  che non ha bisogno di corpo perché ha un’anima: è il mantra di Giorgio Armani che a Parigi con la sua donna fatta solo di luce, i suoi abiti lievi, proposti come poesie scritte su fogli che volano senza posarsi mai, come i suo strati di voile, di tulle, i luccichii  impertinenti ma dosatissimi, brillii sommessi ma pieni di luce davvero, ha ricevuto l’applauso più intenso che moda registri.
Volutamente contenuta, proposta come una passeggiata tra  scaffali  di una biblioteca infinita riprodotta come scenografia per Chanel ,la collezione ,  disegnata per la prima volta tutta da sola da  Virginie Viard  ,  ha interpretato i motivi classici della Maison con grande modernità e senso pratico: come abiti da indossare di giorno, di sera, di notte, caratterizzati da decorazioni e codici Chanel di sempre. Scaffali e colti zeppi di libri  nella biblioteca scenografica  all’interno del Grand Palais volevano raccontare il carattere della donna Chanel  interpretata  da questa collaboratrice di Karl Lagerfeld, per anni fedelmente accanto allo stilista scomparso ,  che ha voluto disegnare la donna Chanel come un essere pensante, una donna elegante per cultura.
Importante l’esordio del duo Albert Elbaz  (lo stlista che ha rilanciato alla grande Lanvin per poi chiudere quel rapporto burrascosamente) e Diego Della Valle che ha voluto lo stilista tra i più creativi del nostro tempo come autore di una capsule Tod’s che ha esordito con successo.  Per l’imprenditore italiano proprietario  anche di Schiaparelli,  Daniel Rosebery ha presentato la collezione nel nome della grande stilista che negli anni Trenta cambiò il modo di considerare la moda decretandola arte a tutti gli effetti.
Bello il look “Valentino”  nell’immaginario di Pier Paolo Piccioli che  aggiunge pagine al suo  dizionario dei sogni proponendo donne ieratiche, sensuali  e mistiche insieme:  qualcosa di surreale, qualcosa di ieratico, qualcosa di …proibito.
Nell’Ippodromo di Auteuil, al Bois,  Miuccia Prada ha fatto sfilare  tra corse di  cavalli e aria di festa sportiva  la donna Miu Miu , ora una donna-bambina ora una  cinquantenne gagliarda, in completi sportivi  dettati da un concetto della moda che la vuole complemento quasi natura del nostro quotidiano.
Pagine di poesia, sempre  con la firma di Maurizio Galante che ci  ha regalato un excursus  inedito nell’antico Messico rispolverando come proposta  da usare come elemento decorativo il “resplandor” (una mantellina da ragazzina che incorniciava una volta il volto femminile  delle donne messicane per occasioni  rituali).
Da segnalare la sfilata di Bebe Moratti, figlio dell’imprenditore milanese scomparso e di Letizia Moratti  (tra il pubblico per applaudire il figlio )  : una sfilata che è apparsa come un inno alla rosa, come colore, come carattere, come invito alla serenità.
 
  Ultimo aggiornamento: 12:36 © RIPRODUZIONE RISERVATA