MODI E MODA di
Luciana Boccardi
Alla Mostra del Cinema di Venezia:
CHANEL e l'abito alla Marienbad
Venerdì 7 Settembre 2018
di Luciana Boccardi
Era il tempo dell’Ecole du regard , la scuola dello sguardo che ebbe in Alain Robe-Grillet l’autore di quella visione antiromanzesca del racconto privo di “personaggi”, punteggiato da momenti esclusivamente descrittivi, ossessioni ripetitive, spazi vuoti che nella versione cinematografica trovarono nel film che Alain Resnais realizzò negli anni Sessanta la rappresentazione più fedele e più contestata . “L’anno scorso a Marienbad” venne proposto alla Mostra del Cinema di Venezia come “manifesto” cinematografico di un movimento letterario-artistico che suscitò commenti infiniti, fino a diventare simbolo di un’ossessione che nel film il regista affida scenograficamente ai lunghi corridoi di questo famoso luogo termale dove i non-personaggi seguono percorsi infiniti senza soluzione. Quei corridoi subirono anche attacchi da una critica impietosa che li portò a esempio di appiattimento dei sensi. Quel film divenuto la cifra di una scuola di pensiero, appunto la scuola dello sguardo, con la sceneggiatura di Robbe Grillet, costò grande fatica e impegno al regista che per la prima volta nella storia del cinema (in seguito divenuta quasi prassi per i film di ambientazione contemporanea) rifiutava di far vestire i suoi personaggi con costumi appositamente ideati preferendo quelli di una collezione attuale. E scelse allora – tra tante - la collezione d’alta moda di Coco Chanel, decretando che il personaggio ( che si chiamava “A”) interpretato magistralmente tra realtà e immaginario da Delphine Seyrig, indossasse quegli abiti Chanel così vicini idealmente al mix sogno e realtà di Marienbad. Uno di quei vestiti in particolare, l’abito nero di mussola, sarebbe diventato un’icona dell’avanguardia e di tutte le future collezioni Chanel, collegandosi a quell’intuizione di Coco Chanel che nel 1928 aveva lanciato la serie “little black dress” , l’abitino nero in seguito riconosciuto con il nome di “abito alla Marienbad”. Dopo l’uscita del film, l’abito “alla Marienbad” conobbe un successo senza precedenti, richiesto da tante dive che in quel vestito vedevano la proposta letteraria di un nuovo modo di vivere la realtà in sovrapposizione con l’immaginario . Lo volle Brigttte Bardot, in quegli anni al massimo del suo successo.
In un film che Karl Lagerfeld realizzò come sceneggiatore e regista nel 2013 per Chanel , la protagonista, Anna Mouglais interpreta Delphine Seying provando nei salotti parigini del tempio Chanel, in rue Cambon, il suo “costume”, l’abitino nero alla Mariembad.
Sulla scia di questa storia che in un certo senso collega il pensiero stilistico Chanel all’avanguardia “raccontata” da “L’anno scorso a Marienbad” , la Maison Chanel ha realizzato il restauro della pellicola di Resnais presentando la nuova edizione del film in questi giorni, al Lido , in occasione della Mostra del Cinema di Venezia.
Ultimo aggiornamento: 16:27 © RIPRODUZIONE RISERVATA