MODI E MODA di
Luciana Boccardi
A Milano la Mostra per Valentina
Cortese chiuderà a fine agosto
Venerdì 13 Luglio 2018
di Luciana Boccardi
Non vuole assolutamente essere impertinenza, né sottrarre valore artistico a una diva italiana a lettere tutte maiuscole come Valentina Cortese, ma è azzardato dire che quando si pronuncia il suo nome più che ai titoli di alcuni tra i moltissimi film che ha interpretato, o ad opere teatrali di particolare successo, il pensiero corre a un seduttivo, malandrino foulard di seta che incastona come un gioiello prezioso il suo volto bellissimo? Valentina Cortese, l’attrice che ha immortalato la gestualità drammatica dei film muti, è davvero l’ultima diva, che fino a pochi mesi fa faceva ancora qualche apparizione in pubblico , come per la prima del film sulla sua vita, o la mostra dei suoi “100 ritratti” (tratta dal libro di Elisabetta Invernici e Antonio Zanoletti - edito da Skira) realizzata dai due autori (diventati ormai suoi amici) a Milano, nel foyer dello Spazio Oberdan dove resterà aperta fino alla fine del prossimo agosto 2018. Cogliendo tutti di sorpresa, la novantaseienne divissima si presentò , signora nella sua eleganza , la bellezza di un viso ancora seduttivo sottolineato dall’irrinunciabile foulard portato come bandana , che afferma di aver adottato da più di cinquant’anni per la sua eleganza come omaggio alle sue radici contadine”. ( Da bimba, Valentina fu consegnata dalla madre che non la voleva a una coppia di contadini con i quali crebbe nella tradizione più genuina della campagna lombarda).
Diciamo noi in aggiunta che questo vezzo di Valentina , non a caso, nasce negli anni ’70, quando Yves Saint Laurent - come omaggio alle proprie radici algerine - lancia ii foulard -bandana (quasi un sostitutivo dell’antica parrucca) traducendolo in un complemento dell’eleganza femminile più sofisticata. “ E’ una cifra identitaria – precisa Valentina - un sipario tra me e gli altri, un “muro” divisorio tra la propria identità e il mondo: un complice al quale affidare anche certi segni di disagio “ (come il tic che qualche volta le fa portare più giù, quasi a coprire gli occhi il bordo del foulard).
Difficile imitare la bellezza di quel nodo morbido di quella caduta del crepe-de-chine che i più grandi fotografi del mondo hanno celebrato nelle foto di Valentina Cortese. C’è comunque un segreto che pochi conoscono: la famosa “ bandana” di Valentina Cortese non è quasi mai composta da un solo foulard ma da ben tre foulards, in toni sfumati e degradanti, che oltre agli effetti cromatici , consentono quel volume nutrito che assume quasi forma di cappello per ricadere nei lembi che diventavano quelli misteriosi di un velo.
Oggi, chiusa nella bellissima casa milanese, la novantaseienne diva , seguita dalle badanti e dalla nuora , riesce a suggerire una rassegnazione saggia alla fine della vita , senza illusioni ma ancora vivacemente agguerrita contro la volgarità che non ha mai accettato. Ha vissuto come una regina, ha conosciuto , ha avuto di tutto e di più, ha sofferto, ora anche il dolore di una madre che perde l’unico figlio, Jacky, morto due anni fa. Ha scelto il silenzio: ti guarda, gli occhi ancora bellissimi , adombrati seduttivamente dall’inseparabile foulard, seguono perduti il volo di rondini tromp l’oeil che Valentina ha voluto dipinto nella casa “come prolungamento del cielo”.
Ultimo aggiornamento: 12:53 © RIPRODUZIONE RISERVATA