È stato operato a un giorno di vita per una malattia rara ed è stato salvato grazie a una tecnica inventata al Policlinico di Milano Il piccolo Alessandro era affetto da una malformazione rara, spiegano i medici, che colpisce un bimbo ogni 4mila. «Un intervento delicatissimo - racconta Ernesto Leva, direttore della Chirurgia Pediatrica - ideato proprio da noi e che ad oggi può essere eseguito solo nel nostro Ospedale, proprio per le competenze necessarie ad eseguirlo».
Mini incisione per asportare un tumore. A Torrette intervento record
La patologia di Alessandro è tecnicamente definita “malformazione ano-rettale”, una malattia rara per cui il Policlinico è Centro di riferimento nazionale, dove viene gestita una delle più alte casistiche a livello mondiale. Questa patologia non è ereditaria, e ad oggi non se ne conoscono completamente le cause. Lo speciale intervento unico, ideato in Policlinico, «è in grado di ricostruire l'anatomia della zona separando la via intestinale e la via urinaria, ripristinandone le funzionalità. È una tecnica - prosegue Leva - che ha bisogno di un grande affiatamento tra chirurghi e anestesisti, oltre alla preparazione del paziente prima dell'intervento da parte dei neonatologi. In più, data la rarità della malformazione e la complessità dell'operazione, questa tecnica è possibile realizzarla solo con un team dedicato e di grande esperienza che comprende chirurghi pediatrici, neonatologi, anestesisti e personale infermieristico altamente specializzato».
Neonato di un solo giorno colpito
da una rara malattia operato e salvato
Mercoledì 4 Settembre 2019
Il bimbo, nato nella notte del 13 agosto, aveva una grave malformazione che ha fuso insieme parti dell'intestino con le vie urinarie. Un problema che non è purtroppo diagnosticabile con le ecografie di controllo durante la gravidanza, e anche per questo è ancora più inaspettato. Di norma questa malformazione richiede tre lunghi e laboriosi interventi ricostruttivi, ma al Policlinico lo stesso Leva ha ideato una tecnica innovativa, capace di gestire il caso con un unico intervento chirurgico, e con un impatto minore sul decorso post-operazione.