«È un giorno molto triste per lo zoo di Naples. Abbiamo perso Eko, la nostra tigre malese. Ci mancherà molto». Queste le parole con le quali il Naples Zoo, lo zoo americano di Naples, in Florida, ha annunciato la tragedia che ha significato l'uccisione di Eko, la tigre malese.
Catturato e ucciso "Stripe", lo scoiattolo incubo: ha terrorizzato 18 persone in due giorni
Tutto sarebbe iniziato dall'inspiegabile comportamento del ventiseienne River Rosenuist, inserviente di una ditta esterna di pulizie che, dopo aver superato le barriere di sicurezza, si sarebbe trovato nell'ora di chiusura a ridosso dell'area espositiva delle tigri. A quel punto, stando a quanto emerso, avrebbe infilato una mano, o addirittura il braccio, tra le sbarre. Un gesto inconsulto che avrebbe scatenato l'attacco. Eko, infatti, lo aveva subito afferrato iniziando un attacco che sarebbe terminato soltanto con l'intervento del vice sceriffo giunto immediatamente sul posto. La tigre infatti, ha successivamente confermato lo sceriffo Kevin Rambosk, che non aveva mai mollato la presa, aveva di fatto costretto il suo vice a sparare.
Un solo colpo che aveva liberato l'uomo e fatto allontanare il felino. A quel punto, con Eko che ferita, si era ritirata nel retro dell'area espositiva, la direzione dello zoo aveva inviato un drone per sincerarsi delle sue condizioni. La tigre, infatti, non sembrava dare segni di vita. Poi, finalmente, l'ingresso del veterinario che non avrebbe potuto fare altro che constatarne la morte. Eko aveva otto anni. Era arrivata nello zoo di Naples nel dicembre del 2019.