Tigre attacca inserviente, il vice sceriffo spara e la uccide. Il ragazzo aveva infilato il braccio nella gabbia

Sabato 1 Gennaio 2022 di Remo Sabatini
Eko, la tigre malese uccisa dal vice sceriffo americano allo zoo di Naples. (Immag diffusa sui social da Naples zoo at Caribbean Garden)

«È un giorno molto triste per lo zoo di Naples. Abbiamo perso Eko, la nostra tigre malese. Ci mancherà molto». Queste le parole con le quali il Naples Zoo, lo zoo americano di Naples, in Florida, ha annunciato la tragedia che ha significato l'uccisione di Eko, la tigre malese.

La drammatica vicenda che ha sconvolto l'intera comunità, è stata ricostruita dalle autorità dello zoo che ha aperto una indagine interna, e dall'ufficio dello sceriffo della Contea di Collier, coinvolto in prima persona.

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Tutto sarebbe iniziato dall'inspiegabile comportamento del ventiseienne River Rosenuist, inserviente di una ditta esterna di pulizie che, dopo aver superato le barriere di sicurezza, si sarebbe trovato nell'ora di chiusura a ridosso dell'area espositiva delle tigri. A quel punto, stando a quanto emerso, avrebbe infilato una mano, o addirittura il braccio, tra le sbarre. Un gesto inconsulto che avrebbe scatenato l'attacco. Eko, infatti, lo aveva subito afferrato iniziando un attacco che sarebbe terminato soltanto con l'intervento del vice sceriffo giunto immediatamente sul posto. La tigre infatti, ha successivamente confermato lo sceriffo Kevin Rambosk, che non aveva mai mollato la presa, aveva di fatto costretto il suo vice a sparare.

Un solo colpo che aveva liberato l'uomo e fatto allontanare il felino. A quel punto, con Eko che ferita, si era ritirata nel retro dell'area espositiva, la direzione dello zoo aveva inviato un drone per sincerarsi delle sue condizioni. La tigre, infatti, non sembrava dare segni di vita. Poi, finalmente, l'ingresso del veterinario che non avrebbe potuto fare altro che constatarne la morte. Eko aveva otto anni. Era arrivata nello zoo di Naples nel dicembre del 2019.

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