La storia di Dika, la grossa tartaruga della specie Caretta caretta, era iniziata il 29 luglio scorso quando, al Filicudi Wildlife Conservation, il Pronto soccorso tartarughe marine di Filicudi, alle Eolie, era arrivata ferita.
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«Con il mese di agosto, avevano spiegato al Filicudi Wildlife Conservation che ha diffiso le immagini che pubblichiamo, le casistiche di collisione con imbarcazioni ad alta velocità, purtroppo aumentano». Così come l'emergenza dettata dall'ingestione di plastiche e microplastiche che avrebbe riguardato, qualche settimana dopo, un'altra Caretta caretta. Recuperata al largo di Stromboli e ribattezzata Martina, era stata trovata sofferente a causa di una occlusione intestinale provocata proprio dalla inconsapevole ingestione di plastica.
E Dika? Le speranze di salvarla sarebbero andate in fumo pochissimi giorni fa a seguito di un aggravamento. Poi, il suo cuore si è arreso. La notizia, diffusa dal centro pochi minuti fa, ha lasciato tutti sgomenti. Sì perché, ormai, per i ragazzi e gli studiosi che l'avevano in cura, Dika non era più soltanto una tartaruga. "Prendendocene cura ogni giorno, ha commentato un portavoce dell'associazione, ci affezioniamo a questi esseri meravigliosi come fossero parte della nostra famiglia. Quando non riusciamo a rimetterli in natura, è sempre molto doloroso". E poi: «Oggi è un giorno molto triste. Buon viaggio, piccola Dika».