La barca dell'istituto era uscita stamattina presto. Con a bordo studenti e ricercatori, era diretta all'isola delle foche di Mossel Bay, località tursitico balneare sudafricana che si affaccia sull'Oceano Indiano. Nonostante l'emergenza coronavirus che ha interessato anche quel Paese, il lavoro di ricerca e studio della fauna marina della baia doveva proseguire. Così, preso il mare poco dopo il sorgere del sole, i ragazzi di Oceans Resarch, l'Istituto di Ricerca sudafricano diretto da Enrico Gennari e che si occupa dello studio della fauna marina e terrestre, dopo aver preso posto erano già pronti a darsi da fare. Il viaggio infatti, sarebbe stato breve. Soltanto poche miglia di navigazione per raggiungere quell'isola che è poco più di uno scoglio e che ospita circa quattromila Otarie orsine del Capo.
Così, con l'isola che già si profilava sullo sfondo, qualcuno si era accorto di un'otaria solitaria che aveva deciso di nuotare a fianco della loro barca. A quel punto, l'attenzione dello skipper sarebbe stata tutta per lei. Quelle acque infatti, sono note per la presenza di diversi squali bianchi che pattugliano la baia e l'isola in cerca di cibo e quell'otaria, probabilmente inseguita da uno squalo sul fondo, evidentemente aveva deciso di proteggersi le spalle utilizzando quella barca come scudo. E allora ecco che, mentre a bordo si parlava proprio di questo, accade l'impensabile. Un grosso squalo bianco spuntato dal nulla è saltato completamente fuori dall'acqua a pochi metri da barca e studenti. Il salto spettacolare, durato meno di un secondo e pubblicato da Oceans Research sui social, conferma la tesi dell'otaria inseguita dallo squalo che, una volta presa la rincorsa, ha attaccato sorprendendo tutti. Tutti, tranne la piccola otaria che è sfuggita a quelle temibili fauci e per stavolta è riuscita a scamparla, lasciando lo squalo a pancia vuota. Almeno per oggi.
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