Se lo è trovato di fronte al banco della pescheria del supermercato. Fatto a pezzi e con testa e coda in bella mostra, lo squalo volpe era già bello che pronto da mettere in padella. Così, incredulo, un simpatizzante di Sea Shepherd France, ha scattato alcune immagini del povero squalo prima che fosse venduto, per inviarle al movimento ambientalista internazionale che si occupa della salvaguardia degli oceani. Da qui, le proteste di Sea Shepherd che si chiede come sia possibile che uno squalo volpe, specie ritenuta vulnerabile, quindi ad un passo dal rischio estinzione, possa trovarsi sul banco di una pescheria. La risposta è tanto semplice, quanto disarmante. Seppure si tratti di una specie a rischio che non può essere cacciata, è spesso vittima delle cosiddette "catture accidentali".
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Che si tratti di reti o di ami legati alle lenze, spesso lunghe centinaia di metri, se non chilometri, squali, tartarughe e delfini possono rimanere intrappolati dalle prime o finire allamati con le seconde fino a, come in questo caso, morire. A quel punto, almeno in Francia, anche uno squalo come il volpe della foto, può essere venduto e fare bella mostra di sè sul banco della pescheria di turno. "Poiché la pesca è autorizzata nelle zone in cui vive, scrive Sea Shepherd France, lo squalo volpe gode di protezioni di carta che non valgono assolutamente nulla.
Squalo volpe in vendita al supermercato, le proteste: «È specie a rischio estinzione»
Lunedì 10 Febbraio 2020 di Remo Sabatini
In assenza di misure concrete e senza sorveglianza, viene sottolineato, queste pratiche di pesca distruttive, somigliano ad una sorta di bracconaggio legalizzato". Gli squali stanno scomparendo da tutti i mari e gli oceani del pianeta a causa della pesca non sostenibile e del traffico di pinne che sta significando la perdita di non meno di 80 milioni di esemplari all'anno e sono ancora troppo poche le specie protette. Per la cronaca, lo squalo volpe della foto è stato ripreso all'Intermarchè di Pont-Audemer, località dell'Alta Normandia.
