Squalo mako di 4 metri catturato dai pescatori finisce sul banco del pesce anzichè al museo

Giovedì 28 Maggio 2020 di Remo Sabatini
Lo squalo mako di 4 metri catturato accidentalmente dai pescatori a Catania (immg pubbl da Newsicilia)

Stava per essere venduto come pesce spada. Questa, una delle motivazioni che hanno significato l'intervento del Nucleo Carabinieri Cites e della Capitaneria di Porto che, a Catania, hanno sequestrato uno squalo mako di 4 metri. Lo squalo, privo della testa e della pinna dorsale, stando a quanto emerso, sarebbe il medesimo esemplare che, pochi giorni fa, catturato accidentalemente dalle lenze di un peschereccio, era stato scaricato sulla banchina del porto di Ognina.

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Quella cattura e soprattutto quello sbarco così singolare, lo squalo era lungo 4 metri per 700 kg di peso, cui erano seguite infinite polemiche anche a seguito dei soliti selfie di dubbio gusto, avevano fatto discutere. Il mako infatti, è tra le specie di squali protette dalla Convenzione Internazionale Cites che lo ha catalogato tra gli animali a rischio estinzione.
 



Così, il rinvenimento dell'esemplare, una femmina, dentro una cella frigorifera di un commerciante di pesce all'ingrosso all'interno del MAAS di Catania, invece che al Museo di Storia Naturale di Comiso che lo avrebbe dovuto prendere in consegna, ha fatto  presupporre agli inquirenti che lo squalo sarebbe stato spacciato per pesce spada.
Alla fine della operazione, l'uomo è stato denunciato, la carcassa dello squalo è stata sequestrata e la testa dello squalo è finita al museo, ad imperitura memoria. 

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