Squalo azzurro finito a riva trascinato sulla spiaggia invece di essere salvato. La rabbia delle associazioni.

Domenica 3 Gennaio 2021 di Remo Sabatini
Il grande squalo azzurro lasciato morire invece di essere rimesso in acqua

La sua unica colpa è stata quella di essere uno squalo. Sì perchè, fosse stato un delfino o una tartaruga, forse, quel capannello di persone che hanno determinato la sua fine, si sarebbero fatti in quattro per salvarlo. E invece no. Così, per questo povero squalo azzurro di oltre due metri finito troppo vicino ad una spiaggia tunisina di Hammamet, la sorte era già stata segnata.

Lo squalo bianco sembra morto sulla spiaggia. Un ragazzo lo trascina in mare, lui si riprende e nuota via

Preso per la coda, complice la mancanza di ossigeno che lo aveva già stremato e ridotto in fin di vita, non ha potuto fare altro che rassegnarsi alla fine orribile che quei personaggi intervenuti sul posto, hanno deciso per lui. Anzi, per lei, visto che quello squalo morente era una splendida femmina probabilmente incinta. Una femmina che, come documentato dalle immagini diffuse sui social da Houtiyat, l'associazione tunisina che si occupa di studio e salvaguardia dei cetacei, non potrà mai partorire i suoi cuccioli, probabilmente morti e finiti in padella come lei.

La questione della pesca agli squali è gravissima. Sia essa accidentale, industriale, legata al bracconaggio o, come in questo caso, frutto di ignoranza, sta decimando le oltre quattrocento specie di squali esistenti, in ogni parte del pianeta. Tanto che, dovesse continuare con questo ritmo che si traduce in oltre 90 milioni di individui uccisi ogni anno, tempo pochi decenni e non ce ne saranno più. Una perdita che la natura, così come l'uomo, non può permettersi e che significherebbe il sorgere di squilibri inimmaginabili nella delicata armonia della vita nei mari.

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