Animali, Simba: il leone torturato per le foto con i turisti è guarito. Tornerà in Africa

Lunedì 17 Agosto 2020 di Remo Sabatini
Simba, il leone torturato per le foto, è stato salvato e guarito e tornerà in Africa. (immagini pubbl dalla veterinaria Karen Dallakyan)

Era stato trovato mezzo congelato in un fienile abbandonato nella regione russa del Daghestan. Stremato e con le zampe rotte, era messo così male che in pochi avrebbero scommesso due rubli sulla sua vita che sembrava ormai, segnata. E invece no. Dopo due mesi, Simba, il cucciolo di leone che doveva morire, ce l'ha fatta e questa è la sua storia. Strappato alla madre in tenera età da qualcuno che aveva visto in lui soltanto la possibilità di fare soldi, il piccolo Simba era stato offerto ad un fotografo di quelli che ti proprongono lo scatto a pagamento con l'animale esotico di turno. Inizialmente, stando alle cronche locali, per quello pseudo artista di strada le cose erano andate persino abbastanza bene.

Spezzano le zampe al leoncino per le foto con i turisti. La drammatica storia di Simba, il cucciolo che ha commosso anche Putin

D'altronde, con un leoncino ancora così piccolo, non era affatto difficile riuscire a tenerlo fermo, in posa per qualche scatto.

I problemi, sarebbero sopraggiunti più tardi quando, quel cucciolo sarebbe cresciuto e di stare fermo, neanche a parlarne. Così, l'ingegno folle di quell'uomo aveva dato il meglio di sè quando, per risolvere la questione, aveva pensato di spezzargli le zampe posteriori. A quel punto, doveva aver pensato, sarebbe dovuto rimanere fermo per forza. Il resto della storia, manco, è terribile e ha il gusto della crudeltà più bieca e imperdonabile. Torturato e affamato, il giovane leone era infatti, tenuto anche al freddo. Un freddo e un dolore che però, oggi Simba non ricorda più. Salvato e curato dalle amorevoli mani di veterinari come la dottoressa Karen Dallakyan, autore delle immagini che pubblichiamo, per quel leone che doveva morire si prospetta una nuova vita. E non una vita qualunque ma una vera, addirittura in Africa. Certo, le ferite sono guarite ma, almeno per il momento, è previsto un lungo periodo di adattamento in una struttura protetta in Tanzania dove sembra sia stato proprio destinato. Così, dopo che la vicenda del ritrovamento del leoncino era persino arrivata sul tavolo del presidente Putin, si apre un nuovo e inedito capitolo che lo vedrà ancora protagonista. La dottoressa Dallakyan ha infatti anticipato che «è la prima volta nella storia della Russia che si vedrà il ritorno di animali selvatici nella loro patria spirituale che è l'Africa». E allora, buon ritorno a casa, Simba.

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