Si chiamava Riaan Naude, cacciatore di professione, nel corso degli anni si era vantato delle sue innumerevoli prede, stanate e uccise in Sudafrica durante le battute di caccia che lo avevano reso famoso in tutto il Paese.
Riaan Naude, il colpo alla testa
Ad ucciderlo, non è stato nessun animale ma un colpo d'arma da fuoco esplodo a distanza ravvicinata che non gli ha dato scampo. Stando alle prime ricostruzioni diffuse dall'American Post News e dal World Animal News, l'uomo, mentre si trovava in viaggio per andare a caccia percorrendo la Marken road a pochi chilometri da Mokopane, nella regione di Limpopo a due passi dal Kruger National Park, sarebbe stato costretto a fermarsi per un guasto. A quel punto, sarebbe stato avvicinato da due uomini che, dopo aver aperto il fuoco, si sono allontanati a bordo di un furgone bianco mettendo fine alla vita ed alla carriera di uno dei più noti cacciatori del Paese.
L'esecuzione
Sulle cause che possano aver portato a quella che a tutti gli effetti è parsa una sorta di esecuzione, non vi sono certezze. Quel che è certo è che la notizia, una volta rimbalzata sui social, ha scatenato reazioni anche nel mondo animalista. «Stavolta, il cacciatore è stato cacciato». Questo uno dei commenti che, rivolto alla professione della vittima più che all'uomo, spopola sul web. Riaan Naude, viveva a Phalaborwa. Tra le collaborazioni, quella con Pro Hunt Africa, l'organizzazione sudafricana che, come indicato dal nome, si occupa di promozione venatoria. Aveva 55 anni.