Proposta del governo: sparate
ai lupi. Presto sarà legale

Giovedì 18 Febbraio 2016 di Alessandra Chello
Proposta del governo: sparate ai lupi. Presto sarà legale
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Roba da fare invidia alla più potente macchina del tempo. Qualcosa di surreale. In grado di produrre in un colpo solo un ibrido amarcord tra Medioevo e Far West. Il ritorno della caccia ai lupi.
Niente di nuovo direte. Visto che di bracconieri e giustizieri fai da te ne è sempre stato omertosamente strapieno lo Stivale. E invece no. Perché stavolta andare in giro a impallinare esemplari di "Canis lupus" potrebbe diventare cosa assolutamente legale.   
La proposta è tutta farina del sacco del governo Renzi.  Il ministero dell'Ambiente e la
Conferenza delle Regioni stanno mettendo a punto un piano
eufemisticamente definito di conservazione e gestione del lupo. Il motivo? Semplice: risolvere senza tante storie,  il problema a quei plotoni di allevatori che ogni giorno piangono affranti continui attacchi alle greggi. Alla faccia dei decenni di crociate condotte per reintrodurre una specie che nel 1971 era quasi estinta. E alla faccia pure delle montagne di denaro speso nei programmi di ripopolazione.  Adesso sono fra i 1.070 e i 2.452 gli esemplari che vivono sugli Appennini. Circa 200 sulle Alpi. Ma per il Paese delle contraddizioni sono evidentemente divientati troppi. E allora, vai di doppietta.

Nessuna uccisione «a priori» dei lupi ma l'indicazione di una soglia che consente l'abbattimento fino a 60 animali: si affretta a chiarire il ministero dell'Ambiente che smentisce anche un'altra chicca circolata nelle ultime ore. Vale a dire la legalizzazione del tiro al bersaglio anche dei cani randagi. Passando allegramente sul divieto fissato per legge nel 1991. Un punto sul quale per la Lega antivivisezione «si sconfina nella gestione del randagismo, con la previsione di soluzioni finali, cosa assolutamente vietata nel nostro ordinamento».
Sui social di mezzo mondo la rivolta del popolo animalista è già partita. Mentre dalle fila dei diversi partiti politici è già tiro incrociato di attacchi,  polemiche e interrogazioni parlamentari. Nel mirino i ministri Lorenzin e Galletti. Sì perché stavolta l'impressione è quella di un provvedimento irresponsabile  messo su come rapida risposta al crescere di scomode tensioni sociali. In un Paese che sempre più spesso appare anestetizzato nella coscienza. Salvo commuoversi e indignarsi ipocritamente davanti alla lista degli animali in via di estinzione.

Insomma, prima di confezionare piani come questo, sarebbe megli ascoltare chi queste meravigliose creature le ha studiate per davvero. Gli etologi. «Il lupo - dicono - non fa strage di greggi ma sceglie le sue prede tra i capi più deboli. Lo studio delle carcasse predate lo dimostra con chiarezza. Il lupo quindi contribuisce a mantenere in salute le popolazioni delle sue prede. Un’altra idea sbagliata è che il lupo attacchi l’uomo: assurdo. Il lupo rifugge l’uomo e le femmine lo insegnano subito ai loro cuccioli che impareranno perciò a starne alla larga». Altro che attenti al lupo... 

A proposito: in questa proposta assurda chi e come avrà deciso che le vittime sacrificabili possono essere al massimo 60?
Ultimo aggiornamento: 20 Febbraio, 15:09 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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