Quintali di pesci morti rigettati in acqua dai pescatori: la denuncia in un video

Giovedì 4 Aprile 2019 di Remo Sabatini
Quintali di pesce, ormai morto, vengono ributtati in mare dai pescatori. Il video denuncia pubblicato da Jose Carlos Silva, Creature del Mare Onlus e SharkOn Knowledge Protects.

Tra non più di 30, forse 40 anni, dicono gli studiosi, mari e oceani potrebbero essere popolati da più plastica che pesce. Le stime, fatte proprie anche dalle maggiori organizzazioni ambientaliste internazionali come Sea Shepherd e WWF, lasciano ben poche speranze alla fauna marina che, nonostante i ripetuti allarmi, continua ad essere depredata senza ritegno.

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Dal nord al sud del pianeta infatti, i casi quotidiani di pesca incontrollata e fuorilegge, non accennano a diminuire. D'altronde, controllare tutte le attività di pesca, illegale o meno, è impresa impossibile.
Così, sempre più spesso, capita che siano gli stessi pescatori a registrare filmati che riprendono le varie fasi del loro lavoro in mare, fornendo informazioni preziose.

Talvolta di denuncia, più spesso per semplici motivi personali, alcuni di quei filmati vengono pubblicati sui social dove, in un attimo, fanno il giro del mondo. Come nel caso del video che proponiamo e che evidenzia un aspetto drammatico e poco conosciuto legato alle attività di taluni pescherecci.
Pubblicato da J.C.Silva, Creature del Mare Onlus e SharkOn Knowledge Protects, il filmato racconta i frenetici momenti che seguono lo svuotamento delle reti sul ponte di un grosso peschereccio nelle acque dell'Oceano Atlantico di fronte alla costa brasiliana.
 



Nelle grosse reti, lunghe chilometri, una volta calate in acqua finisce di tutto. Dai delfini alle tartarughe, dagli squali alle balene, tutto può rimanere imprigionato in quelle maglie che non possono distinguere tra specie e specie. E allora, ecco centinaia, forse migliaia, di quelli che sembrano piccoli pesci angelo ormai morti, ributtati in mare dagli stessi pescatori. A mano, con i piedi, tutto è ammesso pur di liberare il ponte in tempi brevi per riprendere il largo o fare ritorno al porto per commercializzare il pescato buono.

Quello rappresentato dal filmato, è soltanto uno dei mille e mille esempi di ciò che, ogni giorno, avviene in tutti i mari e oceani del pianeta. Una pratica più che discutibile che l'Unione Europea ha vietato dal gennaio di quest'anno e che, comunque, si traduce in circa 40 milioni di tonnellate di pesce, quasi la metà del pescato globale, gettato in mare dai barconi da pesca all'anno.
Una cifra fuori ogni logica che la Natura non è più in grado di sostenere.

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