Orsa uccisa durante la cattura per la sostituzione del radiocollare in Trentino: F43 non aveva più paura dell'uomo Video

Il dolore dei veterinari e degli animalisti che si impegnano per tutelare la presenza degli orsi

Martedì 6 Settembre 2022
Orsa uccisa durante la cattura per la sostituzione del radiocollare in Trentino: F43 non aveva più paura dell'uomo

La trappola-tubo si è rivelata mortale per l'orsa F43, un'adulta di 4 anni e mezzo pesante 112 chilogrammi e molto conosciuta nelle alpi del Trentino, in particolare nelle zone di Ledro, dell’Alto Garda e del Lomaso: l'esemplare non aveva mai maturato timore dell'uomo e così si avvicinava ai centri abitati e alle strade correndo forti rischi.

Era la sorella dell'orso M62, ancora più noto per le sue incursioni nelle discariche, negli alvearsi e negli allevamenti. In provincia di Trento un terzo di danni da orso sono - erano - attribuiti a questi due orsi che ormai entrati nella maturità sessuale, pronti a incrementare il numero degli esemplari che, in questa provincia, sono già più di cento, identificati con sigle. "Orsi problematici" vengono surrealmente definiti quelli come M62 o F43 , con quelle sigle al posto dei nomi che dovrebbero raffreddare le emozioni quando appunto gli orsi fanno una brutta fine per colpa dell'incapacità dell'uomo di gestire una situazione da lui stesso creata. 

Era stato così deciso nel luglio dell'anno scorso di mettere anche a F43 un radiocollare per controllarne i movimenti e, nel caso, intervenire: circostanza che in effetti era capitata più volte con azioni di dissuasione che non avevano però portato a nulla.  L'animale era fra quelli seguiti dall'Unità di ricerca genetica di conservazione della Fondazione Mach. 

 

E ora è immaginabile il dolore in chi si impegna per tutelare la vita di questi animali il cui ritorno nelle alpi italiane è stato favorito negli ultimi decenni. Una convivenza che, con il crescere del numero degli esemplari, si è rivelata a volte problematica. Senza dimenticare le proteste che gli animalisti stanno già iniziando a sollevare chiedendo spiegazioni sulla morte dell'orso.

L'orsa è morta la notte scorsa in val di Concei, una laterale della val di Ledro, durante un intervento di routine per la sostituzione del radiocollare. Dai primi accertamenti dell'equipe veterinaria è emerso che l'animale è deceduto a seguito della posizione assunta nella trappola-tubo nel momento in cui l'anestetico ha fatto effetto. Le manovre di rianimazione si sono purtroppo rivelate inutili, informa la Provincia di Trento.

«La necessità di monitorare in modo intensivo soggetti problematici e di cercare di modificarne il comportamento - informa la Provincia di Trento - può comportare incidenti come quello occorso, dati i rischi intrinseci in operazioni delicate, condotte spesso in contesti e condizioni ambientali non facili»

La difficile convivenza fra orso e uomo (che ne ha favorito il ritorno sulle Alpi)

Enpa

«Un fatto gravissimo». Così Carla Rocchi, Presidente nazionale Enpa, ha commentato la morte della giovane orsa F43 durante la cattura per sostituire il radiocollare. «Abbiamo attivato il nostro ufficio legale - continua Rocchi - per accertare le responsabilità di questa morte inutile e crudele. F43 non era solo una sigla ma una giovane orsa, nel pieno della propria capacità riproduttiva, che nei suoi 4 anni di vita non aveva mai dimostrato alcuna aggressività verso le persone. Uccisa dall'anestetico durante un'azione presentata come routinaria, era una sorvegliata speciale, solo perché aveva imparato dove trovare cibo facile, rappresentato dai rifiuti non opportunamente conferiti in bidoni antiorso, oppure dagli apiari o dai pollai non adeguatamente protetti». «Enpa - continua Carla Rocchi - farà quanto necessario per far emergere eventuali responsabilità e per assicurarci che chi ha sbagliato paghi. Ci stiamo già attivando per appurare i fatti, conoscere la verità e far emergere eventuali trascuratezze, perché per noi ogni vita è importante. È inaccettabile che invece di imparare a convivere in armonia con l'ambiente, godendo della presenza di una specie affascinante, continuiamo a perseguitare questi animali, patrimonio indisponibile dello Stato».

Aidaa

L'associazione italiana difesa animali ed ambiente Aidaa «già nelle prossime ore presenterà un esposto alla procura per chiedere sia l'autopsia sul cadavere dell' orsa e la verifica della corretta applicazione delle procedure di cattura». «Non siamo convinti si tratti di un incidente, meglio andare a fondo della vicenda- scrivono gli animalisti di Aidaa in una nota stampa - per questo chiediamo di indagare su questa morte, guarda caso dell' orsa che veniva monitorata in modo intensivo ed oggetto di ripetuti tentativi di dissuasione a causa della sua spiccata confidenza con l'uomo. E la strana morte di F43 considerata un orso problematico lascia aperte molte incognite che è buona cosa chiarire fino in fondo», si legge in una nota.

Ultimo aggiornamento: 24 Febbraio, 07:14 © RIPRODUZIONE RISERVATA