Strage di lupi sulle strade del Trentino, l'Enpa: «Non sono tutti incidenti»

Martedì 28 Febbraio 2023
Strage di lupi sulle strade del Trentino - Foto di steve fehlberg da Pixabay

Sono troppi i lupi trovati morti in Trentino, solo pochi giorni fa il corpo di un maschio era stato rinvenuto lungo la strada che da Mori porta al lago di Loppio, ora si tratta di una femmina, rinvenuta all'altezza di Serravalle, nei pressi della strada statale: secondo le prime dichiarazioni è “probabile che il lupo sia morto in seguito all'impatto con un veicolo”, mentre si attendono gli accertamenti da parte del veterinario. Accertamenti necessari, in quanto il lupo rinvenuto a metà febbraio nei pressi di Castel Penede di Nago, le cui cause di morte erano state ascritte in un primo momento all'impatto con un automezzo, in seguito ad esame autoptico avevano rivelato che l'animale è morto per avvelenamento. 

Ricordiamo che anche le morti apparentemente ascrivibili ad incidenti possono celare violazioni del Codice della strada (nuovo art. 189 comma 9-bis) o gravi reati come il maltrattamento e l’uccisione di animali (artt. 544 bis e 544 ter c.p.). E’ il caso degli inseguimenti, purtroppo episodi non nuovi in Trentino, spesso corredati da immagini video girate e pubblicate dagli stessi inseguitori. Celebre il caso di Luca Ghedina contro il quale Enpa aveva presentato denuncia e che ha aperto una nuova via nel campo della tutela degli animali, ottenendo - per la prima volta  - la condanna penale dell'uomo (nel 2021).

Non solo, il fatto che nessuno allerti i soccorsi lascia ipotizzare che molti lupi possano essere stati uccisi volontariamente, trasportando poi i corpi martoriati vicino alle strade, per simulare l'investimento, così da coprire il delitto (tale è per il codice penale) di uccisione di animali.

Per questo è fondamentale che sia fatta chiarezza e come Ente Nazionale Protezione Animali chiediamo analisi approfondite per escludere che le fratture e i traumi presenti sul lupo siano stati causati volontariamente da criminali.

Ricordiamo, inoltre, che investire degli animali e non allertare i soccorsi, oltre ad una violazione del Codice della strada, può configurare anch'esso il reato di maltrattamento, cui può seguire l'aggravante della morte dell’animale. 

Siamo negativamente colpiti dal silenzio e dall'inerzia delle Istituzioni, che nulla stanno facendo per mettere rimedio a questa ecatombe: dove sono i passaggi per la fauna, che l’Enpa chiede da molti anni? Dove sono i dissuasori, che dopo un esordio di sperimentazione, sono spariti dal radar delle attività da realizzare? Sono davvero difficili i tempi per la tutela degli animali e della biodiversità. Ma l'Enpa continuerà a vigilare e a chiedere formalmente che le ipotesi, terribili, di reato contro gli animali vengano attentamente vagliate dagli organi competenti, attraverso attente indagini di polizia giudiziaria.

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