Il fragore è assordante. Provocato dalle potenti testate contro le pareti di vetro della vasca, racconta una storia triste fatta di solitudine e privazioni che sembrano non dover finire mai. Protagonista di questa vicenda, iniziata tantissimi anni fa, è Kiska. Kiska è un'orca. Femmina, è detenuta a Marineland Ontario, il parco marino canadese che la ospita da 43 anni.
E allora ecco l'ultima trovata che, filmata pochi giorni fa, la vede tornare di nuovo alla carica e prendersela nuovamente con quel vetro maledetto che proprio non ne vuole sapere di cedere e che comunque non la porterebbe da nessuna parte. Che sia un modo per chiedere aiuto? Esperti e animalisti ne sono convinti. Le orche, infatti, sono animali sociali capaci di percorrere centinaia di chilometri al giorno. Anche e soprattutto per questo, la detenzione che sta subendo la povera orca ormai sola dal 2011, appare una condizione inaccettabile e crudele.
La storia
La triste storia di Kiska era iniziata nel lontano 1979 quando, catturata al largo dell'Islanda, era stata venduta a Marineland Ontario. Il suo compagno, Kandu, è morto nel 2005 e, come ribadito, non vede un altro esemplare della sua specie da oltre 10 anni. Nel corso della sua detenzione, Kiska è stata anche mamma. Dei suoi 5 piccoli, tutti morti prematuramente, soltanto Hudson era riuscito a vivere circa 6 anni. Oggi, sola e triste, Kiska non vocalizza neanche più. Anzi, capita spesso di trovarla immobile con lo sguardo perso nel vuoto. Forse sta cercando qualcosa o qualcuno che, ormai perduto, vive soltanto nei suoi pensieri.
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