Giornata Mondiale delle Tigri, 12 mln di trappole: la specie sempre più a rischio

Giornata Mondiale della Tigre, la specie sempre più a rischio

Giovedì 29 Luglio 2021
Giornata Mondiale delle Tigri, 12 mln di trappole: la specie sempre più a rischio

Oggi nella Giornata Mondiali delle Tigri si tirano le somme. Dodici milioni di trappole minacciano le tigri selvatiche, specie che si sta riducendo in tutti i Paesi del sud-est asiatico continentale in cui vive. È ormai quasi certo che nel 2022 in questa regione ci saranno meno tigri rispetto al 2010, sebbene il 2022 fosse l'anno in cui era stato fissato l'obiettivo Tx2 per raddoppiarne il numero globale. Lo denuncia il Wwf in occasione della Giornata Mondiale della tigre, che come ogni anno si celebra il 29 luglio. Negli ultimi 25 anni la tigre si è estinta in Cambogia, Laos Pdr e Vietnam, mentre in ​​Malesia, Myanmar e, in misura minore, Thailandia si è assistito a un decremento significativo. I lacci (il tipo di trappola più utilizzato) sono la più grande minaccia per le tigri nel sud-est asiatico: si stima che ve ne siano circa 12 milioni sparsi sul territorio di tutte le aree protette in Cambogia, Laos e Vietnam, Paesi in cui le tigri sono già estinte localmente. La perdita di habitat dovuta allo sviluppo delle infrastrutture, al disboscamento illegale e alla espansione dell'agricoltura e il commercio illegale di tigri e parti di tigri sono le altre minacce.

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Per quanto concerne il mercato illegale, nel sud-est asiatico tra il 2000 e il 2018 è stato sequestrato un quantitativo di parti di tigre equivalente a 1004 tigri, mentre si stima che 8.000 tigri vivano in cattività in Cina, Laos, Thailandia e Vietnam. Questa grave situazione compromette la possibilità per le forze di polizia di adottare efficaci azioni di controllo e stimola ulteriormente la domanda di prodotti derivati dalla tigre. «Le popolazioni di tigre nel sud-est asiatico sono diminuite a un ritmo allarmante, nonostante gli impegni globali di 10 anni fa di aumentarne il numero. Non sarà troppo tardi se verranno intraprese azioni urgenti per gestire le ultime roccaforti di questo simbolo della natura selvaggia - spiega Stuart Chapman, capo della Tigers Alive Initiative del Wwf - Paesi come India, Nepal e Russia hanno dimostrato che con gli interventi giusti le popolazioni di tige possono riprendersi e, in alcuni casi, raddoppiare in un periodo di tempo relativamente breve. Tutelando l'habitat e garantendo loro la disponibilità di prede e un'adeguata difesa dal bracconaggio, le tigri possono riappropriarsi del loro spazio».

Ultimo aggiornamento: 30 Luglio, 10:32 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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