Il 17 febbraio Giornata nazionale del gatto: sette miti da sfatare sull'amico a quattro zampe

Martedì 16 Febbraio 2021 di Lucilla Quaglia
Il 17 febbraio Giornata nazionale del gatto: sette miti da sfatare sull'amico a quattro zampe

Ha 7 vite, non ama l’acqua ed è un animale solitario.

Gli esperti di Ca’ Zampa sfatano i miti intorno all’amico a quattro zampe più amato dagli italiani. Tra gli animali domestici, lui è tra i più adorati: basti pensare ai 7 milioni di italiani che l’hanno accolto nelle loro case ed il 17 febbraio, come d’abitudine, gli si dedica un’intera giornata di celebrazioni.

È il gatto, l’animale da compagnia per il quale spesso, però, si rincorrono falsi miti, mezze verità, credenze che affondano le radici in leggende metropolitane intorno alla sua cura, che non sempre corrispondono al vero. A svelare il mistero sono gli esperti di Ca’ Zampa, il primo gruppo italiano di centri per il benessere degli animali domestici presenti a Milano, Roma, Brugherio, Cremona, Udine e Mestre.

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“Si conosce sempre di più del mondo felino - afferma Massimo Beccati, veterinario di Ca’ Zampa - tuttavia a dispetto di quanto comunemente si pensa, il gatto è un animale che va seguito con molta attenzione in modo da garantirgli un completo benessere. Un gatto su cinque soffre di patologie legate al tratto urinario e per prevenirle è sufficiente attuare piccoli accorgimenti come l’adozione di una corretta dieta e l’analisi delle urine almeno 1 o 2 volte l’anno. E prima ancora di accoglierlo in casa, è opportuno mettere l’abitazione a sua misura in modo da garantirgli un ambiente dove possa sviluppare i suoi sensi in maniera completa”. 

 

Ecco i 7 miti da sfatare per non avere più segreti con lui e pensare al suo completo benessere.

1. Può cibarsi di soli vegetali

Il gatto è un animale carnivoro. Stop alle tendenze alimentari di cui si sente parlare. “Alimentarlo seguendo esclusivamente una dieta a base di carne cruda, sebbene possa essere interessante dal punto di vista del profilo nutrizionale – spiega la nutrizionista di Ca’ Zampa Diletta Neviani - comporta sempre un alto rischio sanitario sia per l’animale che la assume sia per chi convive con lui. Questo perchè tramite le feci, il gatto potrebbe diffondere nell’ambiente domestico malattie pericolose anche per l’uomo (come la salmonella e l’escherichia coli).  Anche optare per una dieta vegana non è una buona scelta: il gatto è un carnivoro stretto e ha bisogno di alcuni nutrienti che non sono presenti nel mondo vegetale per potersi alimentare in modo completo e bilanciato”.

2. Non sente il sapore dolce

La percezione dei sapori, nel gatto è influenzata dalle sue esigenze nutrizionali. “Essendo un carnivoro stretto – afferma Neviani - predilige su tutti il gusto salato. È in grado di percepire anche l’amaro e l’acido: gusti che gli permettono di comprendere lo stato di conservazione e la qualità del cibo. Ecco perché sono animali così selettivi. In teoria le papille gustative per il gusto dolce sono scarsamente presenti, anche se è curiosa la recente tendenza rilevata in alcuni soggetti a prediligere cibi zuccherini”. 

3. Non ama l’acqua

È un credo diffuso che i gatti abbiano paura dell’acqua: in realtà, come tutti i felini, sanno muoversi bene nell’ambiente acquatico. Ci sono alcuni motivi per cui il gatto non ama l’acqua: per esempio il pelo bagnato lo rende più pesante e goffo, il suo olfatto molto sviluppato non ama le profumazioni, l’acqua fredda abbassa la temperatura corporea. Non è detto però che l’esperienza del bagno non possa essere piacevole o accettabile per il gatto, si possono abituare fin da cuccioli, e ci sono addirittura gatti che amano nuotare, come il Turco Van dal pelo idrorepellente. Inoltre, i gatti a pelo lungo (come il Persiano Siberiano Mainecoon) necessitano di continui spazzolamenti e cure dermocosmetiche.

4. È un animale pigro

Secondo i comportamentalisti felini, il gatto non soffre di solitudine ma può patire la noia: il suo corpo atletico vanta un apparto sensoriale sensibile e richiede che il micio abbia sempre qualcosa da fare per il suo benessere psicofisico. Se per il cane servono almeno 4 passeggiate al giorno, per il gatto sono sufficienti 5 minuti di attività e stimolazione 5 volte al giorno, preferibilmente di mattina e di sera. È quindi opportuno curare l’ambiente in cui vive in casa in modo che questo sia a misura. Ad esempio ama guardare fuori dalla finestra: per farlo felice basta creare un punto di osservazione utilizzando uno scaffale, una libreria o anche una sedia. Ama infilarsi in tane in cui rifugiarsi: basta un semplice cartone con un foro di entrata. Gli piace scrutare la casa dall’alto. I gatti hanno infatti una visione a 200 gradi, a differenza dell’uomo che si ferma a 180. Sì a mensole che girano per tutta la stanza e a scale su cui arrampicarsi. Mettere in sicurezza lo spazio: allontanare dalla sua portata piante che possono essere tossiche, oggetti che possono essere facilmente ingoiati e proteggere i cavi elettrici.

5. Non ha bisogno di cure veterinarie

Solo 1 proprietario su 4 fa visitare regolarmente il proprio gatto. È importante recarsi dal veterinario almeno 3 volte all’anno. Ma soprattutto, è bene abituarsi a costanti controlli: un controllo delle urine almeno 1 o 2 volte all’anno, sia nei gatti maschi sia nelle femmine. La sabbia preposta al raccoglimento delle urine è un sistema di controllo domestico che evita lo stress dell'analisi ambulatoriale che prevede quasi sempre la sedazione. Questo è un plus importante. Ma non solo. E’ necessario anche un controllo odontoiatrico: il 70% dei gatti soffre di problemi alla bocca, la maggior parte dei quali sono causati da una scarsa igiene orale e dall’accumulo di placca e tartaro che sono al primo posto nella classifica dei problemi di salute a cui vanno incontro gli amici a quattro zampe. Reni, fegato e cuore sono gli organi più colpiti da infezioni secondarie derivanti dalla scarsa igiene orale. Parola d’ordine: prevenzione.

6. Ha 7 vite

I gatti, nonostante la loro piccola stazza, sanno cavarsela egregiamente in molte situazioni, questo è motivo per cui si ritiene che abbiano sette vite, o forse sarebbe meglio dire sette possibilità di cavarsela in più rispetto ad altri animali, o umani. Hanno un sesto senso molto sviluppato, oltre agli altri. Possono muoversi agevolmente nella penombra, sono ottimi cacciatori, sanno atterrare in piedi pur cadendo da altezze elevante, fanno salti acrobatici, sanno ritrovare la via di casa, sono molto agili e ultimo ma non meno importante sono animali molto puliti: prevenzione non trascurabile.

7. Il carattere dipende dal colore del mantello

È un collegamento che non ha nessuna base scientifica ma alcuni ricercatori sostengono che ci sia un legame tra il livello di melanina (che dà il colore) e quello di dopamina (che regola, tra le altre cose, la sensazione di piacere). Ogni gatto ha una personalità a sé ma i proprietari in generale riportano che i gatti chiari, i rossi e i maschi siano più tranquilli e socievoli, i tricolore (tortie) i più lunatici, i gatti scuri i più misteriosi e intraprendenti.

Ultimo aggiornamento: 14:03 © RIPRODUZIONE RISERVATA