«Niente più gatti vaganti ed a passeggio, soltanto al guinzaglio». Questa, in due parole, la nuova legge votata dal Consiglio di una città dell'Australia Occidentale che sta facendo discutere l'intera comunità di quella regione e non solo.
I gatti domestici e urbani, sarebbero divenuti, infatti, spietati predatori. E gli effetti della caccia sulla fauna selvatica di quella regione ne risentirebbe pesantemente. «La nostra legge, ha spiegato Lang al Western Australia Today, si pone due obiettivi, quello di salvaguardare i nostri animali selvatici ed al contempo i gatti stessi dal pericolo di rimanere vittima di incidenti stradali». E poi, «La nostra comunità ha diverse aree naturali proibite nelle quali non possiamo entrare per preservarle. Un divieto che però è inattuabile per i gatti vaganti che vi entrano anche per cacciare». A pensarla come il promotore della legge, oltre ai consiglieri che l'hanno approvata, anche chi, del pianeta gatti si occupa più da vicino.
Come Tom Hatton, presidente del Feral Cat Working Group del Western Australia che, a proposito, ha sottolineato: «Ci sono due buone ragioni per le quali i gatti dovrebbero restare a casa. La prima è relativa alla pressione esercitata nei confronti della fauna selvatica. Poi, il fatto che i gatti domestici e urbani, essendo più sani, vivono molto più a lungo riuscendo ad uccidere 30 volte di più fauna selvatica rispetto ad un gatto adulto nel bush». La legge locale sulla gestione dei gatti che è stata modificata, si concentrerà quindi, oltre all'obbligo di pettorina e guinzaglio, anche sulla espansione di aree verdi vietate ai gatti quali giardini, boschi e quant'altro rappresenti un rifugio per la fauna selvatica.