La mattanza di delfini e balene alle isole Faroe al centro dell'incontro tra il commissario europeo all'ambiente Virginijus Sinkevicius ed il primo ministro delle isole, Steig Nielsen. «L'Unione Europea lancia con forza un appello al governo e al popolo delle isole Faroe affinché eliminino gradualmente l'inutile e controversa pratica di uccidere balene e delfini il prima possibile», scrive su Twitter il commissario. Le Isole, a metà strada tra le Shetland e l'Islanda, sono un arcipelago autonomo, parte del Regno di Danimarca.
Ora, grazie all'impegno preso dal primo ministro, verrà controllata da vicino la caccia ai delfini e sarà valutato il loro ruolo all'interno della società delle Faroe. La dichiarazione ufficiale che parte del Regno di Danimarca, suona come una sorte di mea culpa dopo lo scandalo suscitato dalle immagini del mare tinto di rosso e dalle centinaia di carcasse di delfini sulla battigia di Skalabotnur, nell'isola di Eysturoy, una delle 18 che compongono le Faroe. La mattanza è stata resa possibile dalla tradizione secolare del Grind o Grindadrap, pratica sin dall'epoca dei vichinghi, che consiste nel trascinare a riva i cetacei, solitamente più balene che delfini, per massacrarli con coltelli e distribuire la loro carne alla popolazione. Tra gli stessi residenti alla Faroe è crescente la contestazione verso questa pratica da molti definiti barbara.