Il più antico dinosauro predatore è "italiano"

Mercoledì 19 Dicembre 2018 di Laura Larcan
Jurassic Park italiano: viveva nell'attuale Lombardia il più grande dei dinosauri carnivori
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E se l'Italia potesse vantare uno speciale Jurassic Park tutto suo? Chissà che Steven Spielberg non ne tragga ispirazione. L'ultima scoperta di una équipe di paleontologi italiani, annunciata oggi a Palazzo Reale di Milano, sembra riscrivere davvero il ruolo del Bel paese nella preistoria. Un fossile preziosissimo, databile a 200 milioni di anni fa, rinvenuto anni fa in una cava vicino a Saltrio, in provincia di Varese (era il 1996), svela ora il più antico dei grandi dinosauri predatori (carnivori).

L'identikit è stato ricostruito in tutti i suoi dettagli 
dai paleontologi Cristiano Dal Sasso, Simone Maganuco e Andrea Cau, che hanno pubblicato la ricerca sulla rivista PeerJ, e oggi l'hanno presentata a Milano, in collaborazione con il Museo di Scienze Naturali. Si chiama Saltriovenator zanellai (dal luogo del ritrovamento, vicino a Saltrio, e dal nome di chi lo scoprì, Angelo Zanella). E' un giovane ceratosauro vissuto 200 milioni di anni fa nell'attuale Lombardia, lungo quasi otto metri e pesante una tonnellata. Identi aguzzi come pugnali e le zampe artigliate forti come l'acciaio ne facevano una vera macchina da guerra. Un competitor del T-Rex di hollywoodiana memoria. E', dunque, italiano il più antico dinosauro carnivoro di grandi dimensioni scoperto al mondo. 

La scoperta di fossili di dinosauri in Italia, quindi, non è più un'impresa impossibile. Qualche chance ce l'aveva offerta Ciro (lo Scipionyx samniticus), uno dei fossili meglio conservati di tutta la paleontologia.

Ma ora arriva il Saltriovenator che rappresenta una nuova specie. Perchè è così speciale? Perché retrodata di 25 milioni di anni la comparsa dei grandi dinosauri predatori. Questo cacciatore d'agguato ad andatura bipede viveva tra le spiagge tropicali e le foreste lussureggianti che ricoprivano l'attuale Lombardia occidentale. Il suo identikit rivela un giovane esemplare di dimensioni impressionanti per l'epoca, con un cranio di 80 centimetri armato di denti aguzzi e arti anteriori con quattro dita, di cui tre possenti e artigliate.

La loro anatomia suggerisce che le ali degli uccelli derivino dalla fusione delle prime tre dita dei dinosauri teropodi. «Sebbene frammentario, lo scheletro mostra un mosaico di caratteri anatomici ancestrali e derivati», afferma il paleontologo del Museo di Storia Naturale Cristiano Dal Sasso, che per riuscire a identificare le ossa più frammentarie è andato in California e a Washington per ritrovarne la posizione precisa su scheletri più completi. «Non tutti i frammenti combaciano, ma molti sono adiacenti e ci permettono di ricostruire la forma di intere ossa. Per completare il puzzle abbiamo usato anche una stampante 3D».

I resti di Saltriovenator rappresentano le prime ossa di dinosauro su cui sono state trovati morsi e rosicchiature di pesci e invertebrati marini, segno che la carcassa rimase sul fondo marino per mesi o anni prima di fossilizzare. Il ritrovamento è avvenuto nel 1996 a Saltrio (Varese), in una cava nota per aver fornito blocchi di pietra per il Teatro alla Scala, la Galleria Vittorio Emanuele e il Palazzo Reale di Milano, nonché parte della Mole Antonelliana e la Cappella Colleoni di Bergamo. Storia nella storia italiana.

Ultimo aggiornamento: 18:14 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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