In gergo, il tubo metallico che qualcuno gli aveva infilato in testa, viene chiamato "pipa". E' perfetta, vista la flessibilità che permette, per la costruzione di canne fumarie di stufe e camini. Decisamente meno se la si utilizza per fare altro. Come accaduto ad un povero cucciolone che se la è ritrovata infilata in testa per settimane, rischiando, oltre all'indicibile dolore, di morire. L'incredibile vicenda è accaduta a , cittadina americana della Contea di Hinds, nel Mississipi (Stati Uniti).
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I volontari dell'associazione vengono allertati all'istante e inizia la ricerca. Trovare quel cane non è facile. Randagio, nonostante quel maledetto tubo, si sposta di continuo. «Avevamo chiesto a chiunque incontrassimo se lo avevano visto ma niente». Poi, dopo quasi tre giorni di ricerche, qualcuno telefona: «È sotto il portico. Venite». Così, finalmente, il cucciolone, trovato e recuperato, viene portato in salvo. Una volta in clinica, al povero Cletus, come viene ribattezzato, si tenta immediatamente di sfilargli quel tubo dalla testa. L'operazione non è semplice. Il tubo, probabilmente è lì da settimane e le ferite, così come le infezioni, non si contano.
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«Non sappiamo come possa essere accaduto, commenta in quei momenti un portavoce dell'associazione, ma crediamo che, viste le condizioni nelle quali è stato trovato, quel tubo non si è infilato in testa per un caso». Qualcuno, evidentemente in preda alla crudele follia, doveva aver avvicinato il cane per divertirsi un po'. Dal canto suo, durante le operazioni di soccorso e cura, Cletus sembra sia rimasto calmo. «Ha circa un anno, hanno spiegato i veterinari che sono intervenuti, e ha un carattere timido e molto dolce, nonostante sia vissuto in strada». Alla fine, dopo giorni di cure e apprensione, il futuro del cucciolo sembra finalmente assicurato. È notizia di soltanto un'ora fa che Cletus si è ripreso. Tanto che viene portato persino a spasso. Le cicatrici non si vedono quasi più. Dolcissimo, ha soltanto paura dei rumori forti.
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