Cina: Yunnan, più riserve naturali per tutela fauna

Giovedì 7 Ottobre 2021
Cina: Yunnan, più riserve naturali per tutela fauna

In Cina crescono le aree verdi per tutelare la fauna. Secondo le indagini e il monitoraggio, la popolazione e l'area di distribuzione di circa 50 tipi di animali selvatici nello Yunnan sono aumentate e si sono ampliate, come nel caso dell'elefante asiatico e del gibbone dal ciuffo. Ogni anno nello Yunnan migrano ben 420 specie di uccelli. «Le specie come il gibbone dal ciuffo, il rinopiteco e il pavone verde giocano un ruolo di primo piano nell'ecosistema e sono anche indicatori della biodiversità regionale. Proteggerli contribuisce a tutelare la biodiversità e l'ecosistema dell'intera regione», ha precisato Yang Yuming, un professore dell'Accademia di silvicoltura e praticoltura dello Yunnan.

Alla fine del 2020, la Cina aveva 11.800 riserve naturali di vari tipi, di cui 474 a livello nazionale, con una copertura pari al 18% della sua superficie e raggiungendo l'obiettivo di biodiversità di Aichi del 17% della Convenzione delle Nazioni Unite sulla diversità biologica prima del previsto.

Il miglioramento dell'habitat è fondamentale per la conservazione della biodiversità. Nel 1983, lo Yunnan ha istituito la riserva per salvare le scimmie in pericolo. Nel 1988, la riserva è stata aggiornata a livello nazionale. Per far sentire le scimmie «a casa», sono stati mobilitati anche i residenti delle zone circostanti affinché partecipassero agli sforzi di conservazione. «Gli abitanti dei villaggi che un tempo causavano danni si sono gradualmente uniti agli sforzi di tutela ambientale», spiega Yu, aggiungendo che le aree vicine a molti villaggi sono diventate habitat importanti per le scimmie. «Adesso questi primati non hanno più paura delle persone e a volte possono essere visti a meno di 50 metri di distanza», aggiunge. Secondo Zhong grazie agli sforzi congiunti del governo, dei ricercatori e degli abitanti locali, il numero di scimmie dello Yunnan nella riserva è passato da meno di 500 a oltre 2.300. Oltre alla Baima Snow Mountain, lo Yunnan si è impegnato a costruire un sistema di riserve naturali scientifiche, proteggendo efficacemente le popolazioni e gli habitat di un gran numero di animali rari e in pericolo, come i pavoni verdi e gli elefanti asiatici. Secondo Wang Weibin, vice capo dell'ufficio provinciale per le foreste e i pascoli, dall'istituzione della riserva naturale di Xishuangbanna, la prima riserva naturale nello Yunnan, nel 1958, sono state costruite 362 riserve naturali di 11 tipi, che coprono una superficie di quasi 5,5 milioni di ettari, ovvero circa il 14,32% della superficie della provincia. 

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I rinopitechi bruni, conosciuti anche come rinopitechi dello Yunnan, godono di una vita pacifica nel loro habitat tradizionale nel sud-ovest della Cina. La popolazione di una delle specie più a rischio del mondo è in costante aumento. Zhong Tai, ingegnere della Baima Snow Mountain National Nature Reserve nella provincia dello Yunnan, ricorda ancora il suo primo incontro con il cosiddetto «elfo delle montagne innevate» durante un'indagine sul campo nel 1985. «Aveva un volto simile a quello umano e le grandi labbra rosse erano molto belle e particolari», ricorda Zhong. «Sono chiamati elfi delle montagne innevate non solo per il loro aspetto, ma anche perché vivono tra le montagne innevate e raramente escono allo scoperto». Intorno agli anni '80, la caccia e il disboscamento hanno danneggiato l'habitat di queste scimmie, mettendone in pericolo la sopravvivenza. «Le scimmie sono scomparse dalla vista degli abitanti dei villaggi perché avevano paura dell'uomo», spiega Yu Jianhua, una guardia forestale di 69 anni. Il miglioramento dell'habitat è fondamentale per la conservazione della biodiversità. Nel 1983, lo Yunnan ha istituito la riserva per salvare le scimmie in pericolo. Nel 1988, la riserva è stata aggiornata a livello nazionale. Per far sentire le scimmie «a casa», sono stati mobilitati anche i residenti delle zone circostanti affinché partecipassero agli sforzi di conservazione. «Gli abitanti dei villaggi che un tempo causavano danni si sono gradualmente uniti agli sforzi di tutela ambientale», spiega Yu, aggiungendo che le aree vicine a molti villaggi sono diventate habitat importanti per le scimmie. «Adesso questi primati non hanno più paura delle persone e a volte possono essere visti a meno di 50 metri di distanza», aggiunge. Secondo Zhong grazie agli sforzi congiunti del governo, dei ricercatori e degli abitanti locali, il numero di scimmie dello Yunnan nella riserva è passato da meno di 500 a oltre 2.300.

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Oltre alla Baima Snow Mountain, lo Yunnan si è impegnato a costruire un sistema di riserve naturali scientifiche, proteggendo efficacemente le popolazioni e gli habitat di un gran numero di animali rari e in pericolo, come i pavoni verdi e gli elefanti asiatici. Secondo Wang Weibin, vice capo dell'ufficio provinciale per le foreste e i pascoli, dall'istituzione della riserva naturale di Xishuangbanna, la prima riserva naturale nello Yunnan, nel 1958, sono state costruite 362 riserve naturali di 11 tipi, che coprono una superficie di quasi 5,5 milioni di ettari, ovvero circa il 14,32% della superficie della provincia. Secondo le indagini e il monitoraggio, la popolazione e l'area di distribuzione di circa 50 tipi di animali selvatici nello Yunnan sono aumentate e si sono ampliate, come nel caso dell'elefante asiatico e del gibbone dal ciuffo. Ogni anno nello Yunnan migrano ben 420 specie di uccelli. «Le specie come il gibbone dal ciuffo, il rinopiteco e il pavone verde giocano un ruolo di primo piano nell'ecosistema e sono anche indicatori della biodiversità regionale. Proteggerli contribuisce a tutelare la biodiversità e l'ecosistema dell'intera regione», ha precisato Yang Yuming, un professore dell'Accademia di silvicoltura e praticoltura dello Yunnan. Alla fine del 2020, la Cina aveva 11.800 riserve naturali di vari tipi, di cui 474 a livello nazionale, con una copertura pari al 18% della sua superficie e raggiungendo l'obiettivo di biodiversità di Aichi del 17% della Convenzione delle Nazioni Unite sulla diversità biologica prima del previsto. 

Ultimo aggiornamento: 8 Ottobre, 11:21 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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