L'industria della cosiddetta “caccia in scatola” (canned hunting) sembra finalmente avere i giorni contati.
Triste e barbara consuetudine che nel corso degli anni, ha anche significato il macabro commercio delle ossa dei felini trucidati o morti di stenti, destinate alla medicina tradizionale orientale. Uccisioni e traffici che presto, nonostante le prevedibili proteste dei proprietari di quelle fattorie, sembrano destinati a cessare per sempre. «Non vogliamo allevamenti in cattività, ha detto il Ministro Creecy, né la caccia in cattività e neanche la vendita dei cuccioli come animali da compagnia». A margine di quella che è a tutti gli effetti una decisione epocale, l'appunto che ha lasciato le associazioni ambientaliste soddisfatte a metà: «La caccia legale e regolamentata, stabilita dalle severe regole ambientali, continuerà». In ogni caso, un segnale importante che fa ben sperare per il futuro non soltanto dei leoni. «Quello di ieri, ha commentato Fiona Miles di Four Paws South Africa, nota associazione ambientalista internazionale, è comunque stato un passo importante e positivo che mette fine all'industria dei leoni prigionieri. Un passo nella direzione giusta che speriamo possa portare il Paese a diventare leader nella conservazione».