Cani e gatti possono prendere il Covid? Come comportarsi in caso di positività o quarantena: la guida

Evidenze epidemiologiche dimostrano che gatti e cani sono risultati positivi al test per SARS-CoV-2 a seguito del contatto con persone infette

Martedì 11 Gennaio 2022
Cani e gatti possono prendere il Covid? Ecco come comportarsi in caso di positività o quarantena: la quida

I cani e i gatti possono prendere il Covid dal proprio padrone? Possono trasmetterlo? Con la diffusione della variante Omicron, più contagiosa delle precedenti mutazioni del virus, continua ad aumentare il numero degli italiani risultati positivi, 101.762 solo nelle ultime 24 ore. Con l'aumento dei casi cresce anche il numero di quanti, avendo avuto un contatto diretto con un positivo, sono costretti alla quarantena. Tra le difficoltà logistiche dell'isolamento per organizzare lo spazio familiare, c'è anche l'incognita di come comportarsi con i propri animali domestici.

Bisogna isolarsi anche da loro?

Cani e gatti possono prendere il Covid?

Sono almeno 62 milioni gli animali domestici in Italia in base ai dati Euromonitor International 2020. Di questi, oltre 16 milioni sono cani e gatti distribuiti su una popolazione di circa 59 milioni di persone. Dunque una famiglia italiana su tre possiede uno o più cani, la stessa percentuale ha in casa uno o più gatti. È quanto emerge dal sondaggio Aisad (l'Associazione italiana imprese settore animali domestici), Confesercenti e Swg.

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Nel corso della pandemia sono stati notificati in diversi Paesi positività al Covid in animali sia allevati che domestici. Evidenze epidemiologiche dimostrano che felini (gatti domestici e selvatici) visoni e cani sono risultati positivi al test per SARS-CoV-2 a seguito del contatto con persone infette da Covid19. Alcuni gatti hanno mostrato segni clinici di malattia, fa sapere il Ministero della Salute.

Gli animali da domestici possono contagiare?

Allo stato attuale, secondo quanto fa sapere l'Istituto Superiore di Sanità, «non esistono evidenze che gli animali da compagnia svolgano un ruolo epidemiologico nella diffusione all’uomo di SARS-CoV-2». Semmai è vero il contrario: «I nostri animali possono contrarre l’infezione attraverso il contatto con persone infette e sviluppare occasionalmente la malattia».

Come comportarsi con cani e gatti in caso di positività al Covid?

Secondo l'Iss occorre adottare misure precauzionali in casa anche per gli animali, attraverso regole generali di igiene personale, degli animali, degli ambienti e soprattutto adottando comportamenti idonei da parte di chi li accudisce.

«Gatti, cani, furetti e altri piccoli mammiferi che vivono con persone con sospetta o confermata infezione da COVID-19 dovrebbero essere gestiti come “contatti” potenzialmente infetti». E dunque, tra i consigli per un accudimento sicuro è bene:

  • lavarsi sempre le mani prima e dopo il contatto con gli animali e dopo aver pulito la lettiera e/o la cuccia
  • pulirgli le zampe dopo la passeggiata e prima di rientrare in casa
  • se si sospetta di avere l’infezione da Covid-19, limitare il contatto col proprio animale e affidarne le cure ad un altro membro della famiglia o a un esterno; se non è possibile, usare sempre mascherina e guanti
  • assicurarsi che il proprio animale stia bene e, in caso contrario, curarlo solo con farmaci prescritti dal veterinario
 

Cani e gatti positivi al Covid, cosa fare?

Sebbene i casi rilevati di Covid in cani e gatti non siano della stessa rilevanza di quelli umani, può capitare che anche loro contraggano il Covid. Nel caso gli animali mostrino sintomi respiratori o gastroenterici (difficoltà respiratorie, tosse, vomito, diarrea, inappetenza, febbre), bisogna chiamare il veterinario di fiducia, il quale, se dovesse valutare opportuno sottoporre l’animale al test diagnostico per SARS-CoV-2, e nel caso questo risultasse positivo, deve segnalare il caso al Servizio Veterinario della ASL.

«Gli animali positivi al test vanno posti in isolamento presso una struttura dedicata, fino alla guarigione. Laddove vivano persone con sospetta o confermata COVID-19, è possibile valutare l’opportunità di mantenere l’animale presso l’abitazione, solo se si realizzano condizioni abitative tali da consentire di limitare in modo efficace il contatto dell’animale positivo con altri animali e persone».

Gli animali che dovessero morire in abitazioni in cui vivono persone con sospetta o confermata COVID-19, fa sapere l'Iss, vanno segnalati sempre alla Asl veterinaria e poi inviati all’Istituto Zooprofilattico Sperimentale territorialmente competente, per gli accertamenti diagnostici del caso.

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Cani guida e cani da soccorso

«L’impiego di cani guida e cani da soccorso, come pure di animali per gli interventi assistiti (IAA) che provengono da case in cui vivono persone con sospetta o confermata Covid-19, deve essere valutato tenendo conto del contesto abitativo in cui vive l’animale, del suo effettivo accudimento in sicurezza, della sua salute, della tipologia di attività svolta dall’animale stesso. Se si decide di fargli svolgere il servizio, gli accompagnatori e gli assistiti devono comunque munirsi di Dispositivi di Protezione Individuali (DPI, vale a dire mascherine, guanti, ecc)».

Ultimo aggiornamento: 12 Gennaio, 11:16 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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