Cani a scuola: «Ecco come educare i vostri amici a 4 zampe»

Sabato 14 Settembre 2019 di Valeria Arnaldi
Anche i cani tornano a scuola: «Ecco come educare i vostri amici a 4 zampe»


«Probabilmente il cane era già domestico quando gli uomini cominciarono a vivere sulle palafitte, oppure lo è diventato nel corso di quel periodo. Si può immaginare che un giorno una donna, o una bambina che voleva giocare alla bambola, abbia raccolto un cucciolo abbandonato e lo abbia allevato in seno alla famiglia umana». Potrebbe essere nata dall'inusitato legame tra una bimba e un cucciolo, due piccoli a contatto, secondo quanto scrive Konrad Lorenz in E l'uomo incontrò il cane, la storia della relazione tra uomo e cane. E, in parte, quella dell'educazione cinofila, seppure in modo improvvisato.

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IL GIOCO
L'addomesticamento del cane, secondo gli ultimi studi dell'università di Turku in Finlandia, pubblicati sulla rivista Science, avrebbe avuto inizio tra 20 mila e 30 mila anni fa. Stando a reperti rinvenuti in Siberia, sarebbe ancora più antico. Da allora, la comunicazione si è fatta articolata e l'addomesticamento è diventato vera e propria educazione alla vita, prima nel contesto familiare, poi in quello sociale. Così anche il cane oggi, spesso proprio dopo la pausa vacanziera con le sue molte libertà, torna sui banchi a imparare regole e comportamenti.

«Le attività educative - spiega Roberto Marchesini, direttore Siua-Scuola di Interazione Uomo-Animale - sono quelle di formazione di base, una sorta di scuole elementari del cane, e lo preparano alla vita. Non esiste un limite di età. Ancora prima di prendere un cucciolo o appena lo si fa, di solito quando ha circa tre mesi, ci si dovrebbe rivolgere a un educatore cinofilo per avere indicazioni su come organizzare gli spazi in casa, in che modo relazionarsi, giocare e simili. A terra, seduto e simili sono comandi base. Tutte queste nozioni consentiranno al cucciolo di diventare un cane equilibrato. L'educazione di fatto riguarda pure il proprietario. Oggi purtroppo molti tendono a umanizzare gli animali, trattandoli come bambini». Ben diverse sono le attività di addestramento.

LA DISCIPLINA
«Alcuni cani soffrono se sono inattivi e mettono in atto comportamenti compensativi, come strapparsi il pelo o vocalizzare tutto il giorno. Possono essere addestrati a fare attività particolari che rispettino le loro vocazioni naturali, dall'agility alle discipline in acqua. Le discipline ludico-sportive sono tante. Ogni razza ha le sue».

I metodi educativi sono vari e raccontano storia e filosofia dei periodi e delle scuole che li hanno definiti. Ripetizione, gratificazione e punizione - sgridando l'animale - sono le basi del procedimento tradizionale, illustrato già da Lorenz. Nel tempo la forza è stata sostituita da persuasione e legame affettivo. L'apprendimento può avvenire anche per imitazione.
«I metodi possono essere usati in modo vario a seconda dell'obiettivo - prosegue Marchesini - La didattica basata sul premio è molto efficace quando si vuole ottenere velocemente il risultato e si deve dare un insegnamento semplice. Quella motivazionale basa l'apprendimento su attività che all'animale piacciono. Per insegnare uno stile si usa il metodo per imitazione».

LA PUNIZIONE
Il cane va sgridato se fa qualcosa di scorretto? «Per evitare atteggiamenti errati, si può prevenire il comportamento o richiamare l'animale quando lo mette in atto. La punizione è meno efficace della prevenzione, perché l'azione è già stata compiuta e il cane ne ha tratto gratificazione. Sgridarlo dopo rischia di focalizzare l'interesse proprio su ciò che non deve fare».
Attenzione a non esagerare con gli insegnamenti. I cani, come gli uomini, soffrono di stress da rientro, anche a scuola.


 

Ultimo aggiornamento: 12:03 © RIPRODUZIONE RISERVATA