Armi da fuoco, la strategia dei produttori: cacciatrici belle e infallibili come Kate Small, l'infermiera social ammazza-orsi Foto

Mercoledì 21 Aprile 2021 di Remo Sabatini
L'infermiera Kate con una delle sue prede (immagini pubblicate da Kate Small outdoors su Instagram)

Kate Small ha 30 anni, è bella, è mora, fa - ufficialmente - l'infermiera, e anche quando era incinta ha continuato ad ammazzare con grande e sbandierato orgoglio animali di ogni specie: orsi, lupi, kudu, antilopi, alci. Un animale  dopo l'altro grazie a quei potenti fucili di precisione che possono fermare una jeep o a quegli archi "demoltiplicati" compound altrettanto micidiali. L'infallibile Kate, di Boise, Contea di Ada, Idaho, star della caccia grossa non solo negli Stati Uniti, posta la prima foto su Instagram quando la preda è ancora calda, poi la scuoia e, se merita, la decapita per caricarsi sulle spalle il cornuto trofeo fino al campo base. Il copione è sempre quello, compresa la successiva indignazione degli animalisti armati però di fucili a tappi quando invece dietro a personaggi sempre più numerosi e sempre più famosi come Kate ci sono i prodottori di armi e le associazioni dei cacciatori che negli Stati Uniti decidono anche la sorte dei presidenti mentre in Italia sfoderano lobby un po' meno potenti ma comunque in grado, ad esempio, di rendere inutili, per chi tira a fagiani e lepri, i divieti di spostamento fra comuni durante i lockdown.

Chi corre non può uscire dal comune, chi spara agli animali sì.

A ogni modo anche Kate Small ripete lo stesso mantra come faceva  e fa l'indimenticata governatrice dell'Alask che aveva nel mirino alci e la presidenza degli States: ogni animale che centrato fa parte di quelli da abbattere per selezionare e quindi tutelare la specie.  Esemplari vecchi e malati, insomma, oppure pericolosi per il bestiame. Un sacco di belle giustificazioni che però si sbriciolano, come le ossa degli animali che Kate bersaglia anche con pallollole dum dum (a punta cava, devastanti), davanti al battage social che accompagna e promuove le sue battute di caccia, con le marche delle armi in bella vista oppure da lei direttamente citate quando le testa in seguiti tutorial rivolti anche ai genitori perché educhino i loro figli. Educhino a che cosa non è proprio chiaro oppure lo è del tutto.

Kate fa parte ovviamente della Fondazione per la gestione della fauna selvatica: alci, cervi, orsi, lupi devono allora essere parte di quella fauna selvatica in eccesso cui fa riferimento la fondazione.

La Small insiste:  "La caccia promuove la sostenibilità". E allora, visto che ancora orsi e lupi non hanno un account social e  non possono essere riconoscenti,  dobbiamo essere noi a ringraziare lei e il patrigno che le ha trasmesso la passione per la caccia. Una tipa pure brillante, Kate: dopo aver abbattuto l'ennesimo orso ed essersi messa in posa, ha scritto sotto la foto: "Chi non vorrebbe un abbraccione da un grosso vecchio orso?". Già, chi non lo vorrebbe. E com'è tenera quando si esercita al tiro con l'arco usando come bersaglio un orsacchiotto di peluche. E che eleganza quando usa un bossolo infilato nelle fauci per mostrare le zanne dei lupi appena freddati.  

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Ultimo aggiornamento: 19:05 © RIPRODUZIONE RISERVATA